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Mando Diao – Give Me Fire

2009 - Vertigo
rock/indie/garage

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Tracklist

1. Blue Lining White Trenchcoat
2. Dance With Somebody
3. Gloria
4. High Heels
5. Mean Street
6. Maybe Just Sad
7. A Decent Life
8. Give Me Fire
9. Crystal
10. Come On Come On
11. Go Out Tonight
12. You Got Nothing On Me
13. The Shining

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I Mando Diao sono un gruppo che avrebbe fatto la fame negli anni ’60. hanno preso un’immagine volutamente mod, l’hanno spiattellata sulla copertina di quest’album, hanno ripreso quello stile un po’ retrò che ha fatto la fortuna di qualche band alternativa nei primi anni del ventunesimo secolo e hanno deciso che la sostanza di questo disco dovesse ricalcare le sonorità di quei tempi. Perché avrebbero fatto la fame? Perché a quei tempi, tra le miriadi di gruppi che proponevano questo tipo di musica, loro sarebbero risultati non solo noiosi e anonimi, ma anche per niente al passo con i tempi. I gruppi di allora suonavano più moderni di quanto, ipoteticamente, potevano esserlo loro. È il boomerang della musica che colpisce, di ritorno, quelli che scelgono una via e solo quella. Tutto ciò ha funzionato per qualche anno, quando i nostalgici neo-intellettualoidi aveva no fame di tornare ad un tempo nel quale la musica era priva di magheggi e furberie da studio di registrazione. Un tempo nel quale i Led Zeppelin potevano permettersi di incidere il loro primo disco da studio in presa diretta senza trasformarlo in qualcosa di mediocre, ma rendendolo uno dei più grandi capolavori della storia della musica rock. Oggi non solo questo non è possibile, per un qualche oscuro motivo che va al di là della comprensione umana, ma suona come un sacrilegio che viene puntualmente punito con una roboante bocciatura. I Mando Diao, che parlano la lingua dell’indie-garage, ma che suonano molto rock inglese prima maniera, ci sorpresero nel 2006 con Ode to Ochrasy. Il successo fù repentino e li portò ad affermare, tramite il loro cantante, che in breve tempo la Mando Diao mania avrebbe messo il mondo ai loro piedi, e forse qualcuno stava per cascarci. Salvo smentire tutto un anno dopo, con l’uscita di Never seen the light of day, gli amanti della musica si rinsavirono e approdarono su altre spiagge. “Give me fire” è un po’ come un’altra testata al muro per vedere se la testa dopo fa davvero male, un colpo secco che porta subito alle sue naturali conseguenze. A partire dalla title-track, Give me fire, un esperimento intriso di manierismi filo-elettronici condito da disperate moine vocali del cantante, Gustaf  Norén. Un buon episodio del disco? La mitigata Crystal, dalla vocalità pulita e delicata anche se non priva di sbavature. Oggi i Mando Diao si salvano perché certi livelli di un certo tipo di musica si sono notevolmente abbassati, ma negli anni ’60 e ’70 sarebbero stati risucchiati in un vortice troppo più grande di loro. Altro che dominio del mondo!

Taste: Crystal

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