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Interviste

Intervista ai UOCHI TOKI

Gli Uochi Toki hanno fatto centro: il loro “Libro Audio” in breve tempo è diventato l’album italiano più “chiacchierato” ed interessante di questo 2009.

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Napo e Rico, che ringraziamo per la disponibilità e per la pazienza con cui ci hanno dedicato un po’ del loro tempo: otto domande un po’ “fuori dalle righe” dove si parla di tutto, ma proprio di tutto, tranne che di musica!

Speriamo di aver fatto cosa gradita al loro nutrito gruppo di “fan” e di aver incuriosito chi ancora non ha avuto il piacere di avvicinarsi al “mondo-Uochi Toki“, in perenne bilico tra realtà e immaginazione, descritto (con punte di genialità) ed imprigionato all’interno di “Libro Audio”.

a cura di Massimiliano Locandro

uochitoki2Ascoltando con attenzione i vostri testi emerge in tutta la sua fantastica “follia” un immaginario assolutamente fuori dal comune. L’immaginazione può essere la vera “droga perfetta”?
Napo
: Il concetto di droga è ben più vasto della area semantica racchiusa dal termine “droga”. In ogni caso nessun elemento del nostro immaginario interseca anche lontanamente questa ampissima area semantica. Quando parliamo di immaginario non parliamo di evasione o viaggi: parliamo di Qui e Ora. Quindi di realtà. E non si tratta di un paradosso. La realtà è l’immaginazione.
Rico
: L’immaginazione è talmente più vasta e profonda che il parallelo “droga\immaginazione” mi coglie impreparato.

Sei un architetto: qual è il tuo progetto per una “città più vivibile”?
Napo
: Più città, molto più piccole, per avere meno persone concentrate negli stessi spazi. In pratica popolazione meglio distribuita sul territorio. In pratica più scomodità e più spirito di adattamento. E’ un progetto architettonico, anche se lavora sui comportamenti umani.
Rico
: Svilupperei in vari luoghi (continenti) diverse forme di abitazione (dalla metropoli alla vita primitiva passando dal latifondo con castello): ogni persona a 21 anni potrebbe decidere dove andare ad abitare.

uochitoki3“Libro Audio” descrive in modo brillante il graduale passaggio dall’asettica realtà alla pura immaginazione. Tralasciando queste due situazioni “limite” possiamo affermare che il presente in cui viviamo stia proprio là nel mezzo?
Napo
: No. Presente è ineffabile, la realtà non è asettica e l’immaginazione non è pura: entrambe si mischiano tra loro. Il tempo non è una linea, forse è un cerchio o una spirale. L’inizio e la fine delle cose è fissata da punti che non possono essere definiti, ma che tutti accettano per comodità. Il presente è stato inventato tanto tempo fa, dagli storici, per favorire gli attualisti.
Rico
: Esattamente a metà del disco c’è un frammento di silenzio. Quindi puoi vedere i limiti e se vuoi afferrare anche il presente. Il fatto è che da solo non ti direbbe nulla.

Sei un professore di matematica: come spieghi ai tuoi alunni che la matematica non è semplice teoria ma si trova in tutto ciò che osserviamo/facciamo?
Napo:
Spiegherei che la matematica è solo un linguaggio che non riesce a interpretare tutti i processi osservabili e conoscibili, ma che possiede gli strumenti per auto-elevarsi e auto-progredire inventandosi dei calcoli nuovi che sintetizzino l’inconoscibile. Tuttavia questo non basta, cari alunni: dovreste pensare direttamente in astratto, senza linguaggi. Quindi la matematica non è semplice, non è teoria e non arriva dappertutto. Però aiuta nei momenti difficili.
Rico:
Dimostrerei agli alunni che la matematica NON si trova in tutto che osserviamo e facciamo, dimostrerei a loro che ci sono cose imprevedibili (alcuni comportamenti umani) o incalcolabili (equazioni con troppe incognite per essere svolte). Spiegato questo riuscirei a mostrare quanto può essere utile in tutti gli altri casi (economia, logistica, gestione degli spazi, spostamento, ecc..)

uochitoki4In un mondo tremendamente complicato come quello in cui ci troviamo a vivere, spesso perdiamo di vista le cose più semplici, che alla fine si rivelano essere quelle più importanti. Quanto si può imparare da una quotidiana ed “attenta” osservazione delle cose?
Napo:
Sto notando che le premesse che fai alle domande sono molto più interessanti e ricche delle domande stesse. Per quanto riguarda le domande ottengono risposte abbastanza precise semplicemente togliendo il punto di domanda (non ti sto prendendo in giro, voglio solo fare un’analisi).
Quanto si può imparare da una quotidiana e attenta osservazione delle cose!
Rico:
IL MONDO NON E’ TREMENDAMENTE COMPLICATO, è complicato in maniera affascinante!
Dalla quotidiana ed attenta osservazione delle cose si può trovare il lato divertente in tutto; non è sempre facile e richiede determinazione.

Esiste solamente tutto ciò che possiamo osservare?
Napo:
Si, visto che esistono forme di osservazione di moltissimi tipi e non tutte sono utilizzate. Quindi, di fatto, sembrerebbe che esista anche qualcosa che non possiamo osservare.
Rico:
Si, se intendi per osservazione la sommatoria di tutte le osservazioni possibili.

uochitoki5Studiare la storia può essere faticoso ma è necessario: secondo te perché nessuno ha mai pensato di introdurre nelle scuole i libri di testo “illustrati a fumetti”?
Napo:
Studiare la storia non è necessario, però lo diventerebbe se i libri a fumetti li scrivesse qualche autore di fumetti veramente interessante o divertente, tipo Eichiro Oda.
Rico:
Non è necessario studiare la storia, basterebbero degli aneddoti sui comportamenti umani basati su figure esisitite. In tal caso l’illustrazione a fumetti sarebbe davvero il massimo! In un secondo momento (diciamo ad un corso di storia 2) gli studenti più interessati studierebbero la “vera” storia trovando analogie con i personaggi dei fumetti.

Siete sempre convinti di poter vivere con trecento euro al mese?
Napo:
Quando entro in modalità “pesce nel barile che raschia il fondo del barile” potrei vivere anche con 200 euro al mese. Però sto cercando di elevare il mio tenore di vita, altrimenti mi viene la pellagra (per conseguire un tenore di vita di poco più alto non mi serve votare questo o quell’altro partito).
Rico:
300 euro al mese mi permetterebbero di poter scegliere con ancora più calma i lavori da fare come fonico dal vivo o nel mio studio di registrazione (Fiscerprais NdR); avere uno “stipendio” sarebbe sicuramente utile così come è utile non avere nessuna certezza economica.

a cura di Massimiliano Locandro

www.myspace.com/uochitoki

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