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The Decemberists – The Hazards Of Love

2009 - Capitol Records
pop/folk

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Tracklist

1. Prelude
2. The hazards of love( The prettiest whistles wont wrestle the thistles undone)
3. A bower scene
4. Wont want for love ( Margaret in the taiga )
5. The hazards of love II ( Wager all )
6. The queens approach
7. Isn’t it a lovely night
8. The wanting comes in wavesrapid
9. An interlude
10. The rakes song
11. The abduction of Margaret
12. The queens rebuke the crossing
13. Annan water
14. Margaret in captivity
15. The hazards of love III ( revenge )
16. The wanting comes in waves
17. The hazards of love IV ( the drowned )

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Come poteva essere altrimenti? Uno dei gruppi ritenuto tra i più originali del momento, copia il titolo dell’album da un disco del 1966. l’ironia ragazzi, è la più grande invenzione-scoperta dei nostri tempi. Tale Anne Briggs, nel 1966 appunto, pubblicava un disco intitolato The hazards of love, il signor Colin Meloy, notando che non vi fosse inclusa nel disco la title-track, cominciò a scriverla di suo pugno. Ecco come nascono i dischi oggi! E stati pur sicuri che questo lavoro avrà un grande successo, perché se c’è una cosa della quale sentiamo la mancanza, noi consumatori di batterie al litio, linguaggi T9, schermi al plasma, navigatori satellitari, cerette al laser, film in 3D, botulino e E-books sono proprio gli anni ’60! Quante notti passiamo a sognare tutta una serie di viaggi lisergici infiniti ed incomprensibili?! Ti m Leary che si stira l’uccello su e giù credendo che sia un Remington 870, l’Arcivescovo Tutu che parla ad una sparuta folla di schiavi alla maniera di Adolf Hitler, Sonny Linston che all’inizio dell’ottava ripresa di quel 25 febbraio 1964, in quel di Miami, si rinvigorisce alterandosi alla maniera dell’incredibile Hulk e fa una faccia gonfia come un pallone aerostatico a  Muhammad Ali. Che situazioni memorabili! Nel frattempo è già partito il giro di Hammond o anticaglie del genere del Preludio (Prelude), invasione di archi e fine. L’arpeggio di chitarra che sentite fa parte del primo stock della canzone The hazards of love (the prettiest whistles wont wrestle the thistles undone), perché dovete sapere che non si è ritenuto sufficiente scrivere l a title-track, era doveroso dividerla in quattro parti che si spargono più o meno ordinatamente lungo tutto il disco. La voce di Meloy si alza per accompagnare la pioggia simil-punk di A bower scene, che tira la corda verso una direzione insolita e scalda alcuni angoli bui e freddi del disco, così come in piena calma silenziosa, figlia di una ritmica sopita fino al climax sonoro e vocale, si palesa  The wanting come in wavesrapid, masterpiece del disco e cavalcata trionfale di musica affetta dalla bellissima voce di Petra Haden, (andando sul suo Myspace troverete una interessantissima cover di Thriller di Michael Jackson). Le cose apprezzabili, di solito, sono ancora più belle se circondate da un mare di merda, ovviamente non si vuole esagerare, questo lavoro è apprezzabile soprattutto alla luce delle grandi capacità compositive del gruppo e della varietà qua si infinita di suoni che sono sempre al sincro tra di loro. La pulizia della registrazione, che non finirò mai di ripeterlo, è la parte più importante di un’incisione, è un ulteriore punto a favore della band, ma io sono estremamente fragile su certe cose e la noia mi prende facilmente, a tredici anni ascoltavo solo musica anni ’60-’70, oggi non ne voglio più sapere, o quasi. Non so quante altre volte ancora ascolterò questo disco, ma sono grato ai The Decemberists per avermi fatto scoprire una voce come quella di Petra Haden, che è anche la figlia di Charlie Haden. Quante cose si vengono a sapere ascoltando un disco dei The Decemberists.

Taste: The wanting comes in wavesrapid, A Bower scene, The rake song

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