Segnato da una profonda matrice “indie-rock”, il disco degli Abulico, dal titolo “Behind”, risulta essere una vera e propria scoperta.
Un gruppo di Napoli, il timbro vocale di Alessandro Panzeri non ha nulla da invidiare ai cantanti Indie oltremanica.
Qualche sonorità elettronica (il synth è a cura di Paolo Messere, produttore dello stesso disco), fusa a chitarre elettriche, ricorda il sound raffinatissimo degli islandesi Sigur Ros, ma è un accenno assai lieve, perché dobbiamo più guardare alle ritmiche spedite dei Placebo e alle atmosfere energicamente malinconiche dei Radiohead.
Nonostante i momenti di intensità graffiante, le linee melodiche di Panzeri , risultano essere assai ariose, regalandoci originali melodie, per nulla contrastanti al restante impatto sonoro.
Oltre ai brani decisamente “strong”, possiamo ascoltare anche leggerissime ballate a tratti folk, che tuttavia non tralasciano l’animo rock, soprattutto nella seconda parte del pezzo, come ad esempio “Walkin in my road”, quinta traccia dell’album, oppure come “Hide me”, ottava traccia, dove l’aspetto cantautorale, in alcuni punti, risulta essere piuttosto evidente e limpidamente dichiarato. Questa dicotomia tra i due poli è costante in tutto l’album.
Un disco registrato presso gli studi della Seahorse, un’etichetta che vanta produzioni molto interessanti, come ad esempio i Kyddicar, gruppo italiano elettro-pop, molto raffinato, dalle sonorità nordiche e dai testi introspettivi, in inglese e in francese.