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Sonic Youth – The Eternal

2009 - Matador
rock/alternative

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Tracklist

1. Sacred Trickster
2. Anti-Orgasm
3. Leaky Lifeboat (For Gregory Corso)
4. Antenna
5. What We Know
6. Calming The Snake
7. Poison Arrow
8. Malibu Gas Station
9. Thunderclap For Bobby Pyn
10. No Way
11. Walkin Blue
12. Massage The History

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Distorsioni, dissonanze, sonorità ossessive ed angoscianti. Questi erano e sono rimasti i Sonic Youth, che sembrano non invecchiare mai, almeno per quanto riguarda il loro inconfondibile sound. Se Cobain fosse ancora vivo, molto probabilmente saremmo qui a parlare male del decimo album dei Nirvana, ma Kurt non c’è più e anche grazie alla sua morte è riuscito a diventare un mito.
I Sonic Youth invece, che sono ancora tutti vivi e che sembrano non avere nessuna intenzione di sciogliersi o di smettere di suonare, sono ancora tra noi, pronti a farsi criticare, amare oppure odiare. Se fosse deceduto Thurston Moore, a quest’ora tutti osannerebbero ancora di più questa band simbolo degli anni ’90, ma per fortuna che i ragazzi suonano e cantano ancora alla grande.

“The Eternal”, il nuovo lavoro dei Sonic, è un grande album, perfetto, innovativo nonostante il rimando agli anni della Generazione X e se fosse stato il loro ultimo disco prima della morte di qualcuno di loro, o prima dello scioglimento, tutti lo avrebbero definito ancor più grandioso. Il problema è che stiamo parlando del quindicesimo album degli Youth e di conseguenza, dato che il gruppo oltretutto ha sempre mantenuto la stessa impronta sia nei suoni che per quanto riguarda le voci, ascoltare questo lavoro, fresco di uscita, potrebbe risultare giustamente un po’ noioso. Se invece provassimo a decontestualizzare “The Eternal” anche solo per un momento, provando a considerarlo come il secondo o al massimo terzo lavoro della band, il disco in questione apparirebbe fenomenale. Brani come “Sacred Trickster”, track di apertura, “Anti-Orgasm”, che sarebbe benissimo potuta appartenere anche ai Nirvana, “Poison Arrow” e “Thunderclap for Bobby Pyn”, che sembrano interpretate da una sorta di Lou Reed ringiovanito, “Antenna”, “Malibu Gas Station”, “Walkin Blue” e “Massage the History”, brano di chiusura, quest’ultimo, a dir poco onirico, sono canzoni geniali e avanti con i tempi nonostante ormai nella musica si creda che sia stato inventato scritto e suonato già tutto.

Non dimentichiamoci inoltre che molte delle band del panorama alternative rock ed Indie che esistono oggi, sono tutte figlie dei Sonic Youth, che sono stati una fonte d’ispirazione veramente inesauribile. Quanti gruppi indie riusciranno ad arrivare anche soltanto al decimo disco? Davvero pochi, di questo ne siamo tutti consapevoli. Detto questo probabilmente non ci resta che ringraziare il cielo se ancora oggi ci è data la possibilità di poter godere della musica di questa band, che dal vivo è ancora in grado di emozionare, mentre con gli album di studio di regalare musica sempre di alta qualità, ricercata e mai banale nonostante le similitudini con i precedenti lavori. Da segnalare, dopo anni, il ritorno ad un’etichetta indipendente, la Matador.

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