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Beck – One Foot In The Grave (Deluxe Edition)

2009 - K Records
folk/pop/songwriter

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Tracklist

1. He's a Mighty Good Leader
2. Sleeping Bag
3. I Get Lonesome
4. Burnt Orange Peel
5. Cyanide Breath Mint
6. See Water
7. Ziplock Bag
8. Hollow Log
9. Forcefield
10. Fourteen Rivers Fourteen Floods
11. Asshole
12. I've Seen the Land Beyond
13. Outcome
14. Girl Dreams
15. Painted Eyelids
16. Atmospheric Conditions
17. It's All in Your Mind
18. Whiskey Can Can
19. Mattress
20. Woe on Me
21. Teenage Wastebasket
22. Your Love Is Weird
23. Favorite Nerve
24. Piss on the Door
25. Close to God
26. Sweet Satan
27. Burning Boyfriend
28. Black Lake Morning
29. Feather in Your Cap
30. One Foot in the Garve
31. Teenage Wastebasket
32. I Get Lonesome

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Definire lo stile di Beck vuol dire perdersi in una serie d’irrimediabili e contraddittorie formulazioni. L’artista non ha categoria, fin dai primi esordi amava giocare con le dotte concezioni dei generi per schernire il mondo della musica, creare nuove energie e sostanze incompatibili.

Nel 1994 uscì’ il suo primo album “One Foot In The Grave”, un suono ancora immaturo ma pieno di entusiasmo folk, e di ricerca personale. La critica si complimentò caricando di successo tale disco inoltre, la collaborazione dei Dust Brother alimentò ulteriori entusiasmi.

Nel 2009, è stata realizzata la versione Deluxe, dell’omonimo, con una serie di brani inediti, nuove versioni e sorprendenti riprese.

Il suono leggero, la voce dall’estensione quieta, è il Beck della vecchia tradizione country americana.
Gli esordi del giovane polistrumentista non consideravano l’eclettico guscio pop, ma spogli da tale impegno si canonizzano verso orizzonti scanditi dalla propria cultura di appartenenza.

I brani sono caratterizzati da leggeri tocchi di acustica, tenere effusioni musicali sottoscritte da parole stentate, ma molto originali.

La tradizione è usata e modificata in un supplizio piacevole mentre la trasgressione è alimentata in silenzio, grazie alla ripresa di Still, Young e Nash, una vitalità tranquilla descritta da nuove tracce come: “Teenage wastebasket”, “Black lake morning”, “Feather in your cap”.

L’elemento elettronico rimane colmo di silenzio, spesso sostituito da un’armonica, non  riesce a trovar spazio, catalizzato nella propria sostanza, ma privo di sofferenza.

Ascoltare vuol dire immaginare un mondo ormai fuori da tempo, dipinto da un continente pre-industriale, nel quale la semplicità e gli antichi “valori “ sopravvivono perpetui lungo l’irregolare segmento dell’evoluzione.

Un Cd importante per considerare le tappe musicali conseguite da questo geniale singer/composer, ma soprattutto un’emozione senza regole capace di sollecitare i nobili sensi.

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