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Squarepusher – Solo Electric Bass #1

2009 - Warp Records
electro

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Tracklist

1. S.E.B. 1
2. S.E.B. 9
3. S.E.B. 10
4. S.E.B. 4
5. S.E.B. 6
6. S.E.B. 2
7. S.E.B. 3
8. S.E.B. 5
9. S.E.B. 7
10. S.E.B. 8
11. S.E.B. 11
12. S.E.B. 12

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Essere Squarepusher, ed esserlo dal vivo è una cosa fighissima! Stare davanti ad una consolle e ad uno schermo di un pc, mentre si ha a tracollo si ha un Music Man, Fender, Warwick, Rickenbacker 4001 o uno Zoot completamente personalizzato, e produrre suoni che ti portano in una specie di anfiteatro da installazioni sonore. La situazione che si viene a creare è quella di una sala s’aspetto di un aeroporto totalmente invasa da beat a tratti frenetici equilibrati dalle grandi capacità tecniche del signor Thomas Jenkinson, questo il vero nome di Mr. Squarepusher.

Il territorio è quello, da lui ancor più estremizzato, della fusion e dell’acid-jazz posto verso il ventunesimo secolo. Questo stakanovista delle 4 corde produce sensazioni sonore dal lontano 1995, e riconoscergli una incredibile, qua nto reale, dote tecnica e il minimo che si possa fare, dalle basi estrapolate da un computer sulle quali muovere i solchi che producono le sue dita sulle corde del basso. 14 uscite tutte improntate alla commistione di elettronica e muta selezione sonora delle tonalità di basso, il tutto molto diverso da quanto approntato in questo Solo electric bass 1, una visione live contrastante nella quale spariscono le connotazioni elettroniche per fare posto ad una chitarra acustica che arpeggiando ritmi spagnoli sparge in controluce lo sfondo adatto alle rare costruzioni di Mr. Jenkinson. Ammetto che non è affatto facile spendere più di qualche parola su questo prodotto, è evidente che non siamo di fronte ad un lavoro di facile comprensione, eppure il tutto è più che funzionale alle tematiche che Squarepusher è solito imprimere ai suoi lavori. Ogni tanto qualche “innocente evasione” si può concedere a chi mostra di sapere quello che suona.

Oltre ogni considerazione tecnica, che solitamente non attira ascoltatori più di quanto possa farlo il canto di un pavone, arriva la grande curiosità su quanto in là si può spingere questo tipo di commistione di sonorità. Un disco che gode della creatività e della libertà espressiva di un grande artista che oggi è una punta di diamante nel suo genere. Lunga vita a tutto quanto possa essergli di ispirazione!

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