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Alice In Chains – Black Gives Way To Blue

2009 - Emi
grunge/rock

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Tracklist

1.All secrets known
2.Check my brain
3.Last of my kind
4.Your decision
5.A looking in view
6.When the sun rose again
7.Acid bubble
8.Lesson learned
9.Take her out
10.Private hell
11.Black gives way to blue

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Sarà, ma sentire gli Alice In Chains senza la voce di Stanley mi fa sempre un brutto effetto. Rabbrividisco ancor di più nel notare che la voce del nuovo cantante William DuVall è simile a quella di Layne, quasi in maniera impressionante. Che effetto vi avrebbe fatto una reunion dei Nirvana senza Kurt Cobain? Io sinceramente sarei andata ad un live con il nuovo “Cobain” soltanto per bruciarne il palco.

Gli Alice In Chains non hanno sfondato come la band del mitico Kurt e il chitarrista Jerry Cantrell probabilmente ha pensato bene di rimettere insieme la band credendo che nessuno se ne sarebbe accorto. C’è da dire una cosa però a favore di questo nuovo album degli Alice intitolato “Black Gives Way To Blue” ed è che sicuramente i ragazzi di quindici anni che dovessero venire a conoscenza di questa band grazie al suddetto disco, apprezzeranno senza ombra di dubbio il nuovo lavoro, essendo molto buono, non c’è che dire.
Incredibilmente angoscianti, tenebrosi, hard-rock, decisamente metal. Queste sono soltanto alcune delle caratteristiche che potremmo affibbiare a questo album, capace di far riaffiorare ricordi assopiti di un passato decisamente migliore del presente. A mio modesto parere però, molte delle canzoni presenti nel disco durano decisamente un po’ troppo. Undici tracce, che si aggirano tutte intorno ai quattro minuti, fino ad arrivare all’apice nel brano “A Looking in View”, che dura addirittura ben sette minuti e sei secondi. Penso infatti che se i pezzi fossero stati lunghi al massimo tre minuti, più o meno, sarebbero stati molto più gradevoli.
La paranoia che scaturisce da ogni singolo brano, a parte qualcuno un po’ più soft ( vedi “Your Decision”, “When the sun rose again” e la ballata conclusiva “Black Gives Way To Blue” che da il nome all’album), sembra essere addirittura esagerata. Come a dire che quel senso di disagio sempre presente nei testi e nella musica del passato degli Alice, non arrivava soltanto dall’eroinomane Stanley, ma dall’anima stessa dell’intera band.

In realtà crediamo che Layne, quando era in vita, abbia davvero dato tanto a questo gruppo degli anni ’90 che ha segnato la storia della musica e noi preferiamo andare a riascoltare dischi come “Alice In Chians”, “Dirt”, l’Mtv Unplugged della band, anche se promuoviamo comunque in parte  “Black Gives Way To Blue”.

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