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I Melt – Il Nostro Cuore A Pezzi

2009 - La Tempesta Dischi
indie/alternative/rock

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Tracklist

1. Anidride
2. La bella bambina
3. Il nostro cuore a pezzi
4. Raccontami il tuo inverno
5. Filo interdentale
6. Non mordo più
7. Varano di Komodo
8. Conforme al tempo e idoneo all’uso
9. Silenzio/Assenso
10. Ferragosto
11. Tornerò
12. L’ultima stella sopra francoforte

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Sulla scena da quasi 20 anni, tra qualche passo falso e qualche sincera perla, i Melt sono spesso rimasti fermi ad aspettare il gradino mancante per spiccare il salto definitivo.
I precedenti lavori mancavano spesso del giusto mordente, della giusta produzione e di quel giusto pizzico di cinica malizia che serve per risultare irresistibili e convincenti.
A tre anni dal precedente, e comunque buono, “L’Intonarumori”, ancora una volta licenziato da La Tempesta Dischi, “Il Nostro Cuore A Pezzi” rappresenta un sicuro e dovuto passo in avanti, forse quello definitivo, verso una maturità artistica che li consacra, finalmente, come membri a pieno titolo di una sempre più ricca e confusa scena indie italiana.

Certo, non è da i Melt che dobbiamo attenderci chissà quale innovazione stilistica, ma è indubbio e doveroso sottolineare la bontà e l’onestà di questo disco. Il trio vicentino riesce finalmente a confezionare la giusta veste sonora a testi che, già nei precedenti episodi, segnalavano l’eccezionale capacità nel dipingere e fotografare i più diversi aspetti della realtà, da crude e dolorose delusioni quotidiane a vivaci speranze che, dopotutto, ci accompagnano passo dopo passo.
Passeggiano col brit pop di Smithsiania memoria (“La Bella Bambina”), saltellano sull’indie rock di medesima provenienza geografica ma di una dimensione temporale decisamente più moderna (“Varano di Komodo”, quasi un improbabile mix tra Subsonica e Arctic Monkeys, e l’ottima “Raccontami Il Tuo Inverno”), si siedono su intime introspezioni che non possono far pensare che al fenomeno Vasco Brondi (“Non Mordo Più”), sudano con certe leggere corsette noise (“Conforme Al Tempo”), fino a fermarsi definitivamente su un sicuro rock di stampo italico, suonato finalmente con giusta padronanza e personalità (“Anidride “ e “Silenzio Assenso”).
Fuori tempo e fuori dagli schemi fin qui proposti, la conclusiva “L’ultima stella sopra Francoforte”, intima, sorprendente e bellissima ballata dall’intenso e spiazzante incedere, ci regala un’atmosfera crepuscolare e riflessiva, sicuramente mai esplorata finora.

I Melt raccontano storie di tutti i giorni, le tramutano in canzoni con ironia e intellgenza e ce le regalano, giusto per regalarci qualche mezz’ora di riflessioni e sogni senza troppe pretese. I Melt sono i Melt, prendere o lasciare.

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