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Dorian Gray, di Oliver Parker


Scheda

Titolo originale: Id.
Nazione: Gran Bretagna
Soggetto: Ispirato al romanzo di Oscar Wilde: “The picture of Dorian Gray” (1891)
Sceneggiatura: Toby Finlay.
Regia: Oliver Parker
Genere: Drammatico
Durata: 112’
Interpreti: Ben Barnes, Colin Firth, Ben Chaplin, Rebecca Hall Douglas Henshall, Rachel Hurd Wood.
Produzione: Ealing Studios, Fragile Films
Distribuzione: Eagle Pictures
Nelle sale dal: 27-11-2009

Voto: 7

Nella Londra Vittoriana arriva Dorian Gray giovane ventenne dal bell’aspetto e fresco erede di un’incredibile fortuna. Lord Henry Watton diverrà per Dorian il mentore che lo introdurrà a una vita fatta di edonismo e conquiste, di piacere irrefrenabile ma anche di un monito; davanti al dipinto del ragazzo lo raggelerà con una frase che ne cambierà per sempre il destino: “Peccato che la tela non invecchierà mai, mentre il mondo potrà essere tuo per una sola breve stagione” …….

>Un inno al dandyismo che rispetta lo spirito del romanzo di fine XIX secolo e ne fa trasudare l’anima. Questo in sintesi lo spirito del film di Oliver Parker, una pellicola che concede poco o nulla alla fantasia sia dello sceneggiatore, l’ottimo Toby Finlay; che del regista stesso, già visto alle prese con il Wilde de: ”L’importanza di chiamarsi Ernest”. Entrambi, fatta eccezione per una seconda parte ambientata in una Londra nel pieno della prima guerra mondiale, decidono di sedersi al fianco dello scrittore Irlandese per assecondarne sia la trama del romanzo che l’alter ego. Senza mettere mano in maniera troppo irruenta al romanzo di Wilde che con “Il ritratto di Dorian Gray” volle mostrare all’alta società inglese i suoi troppi vizi e le sue scarse virtù, il tutto corredato da una morale ben precisa: “nulla è intoccabile e per tutto c’è un prezzo da pagare”. Ben Barnes riesce a scrollarsi di dosso la polvere lasciata dalla figura del principe Caspian delle “Cronache di Narnia”. Il ventottenne originario di Londra  non fa altro che interpretare un personaggio decadente, solitario cambiato per sempre da un giuramento che gli costerà l’affetto delle persone più care. Barnes interpreta il ruolo del giovane Gray senza particolari sussulti recitativi e viene difatti surclassato dall’interpretazione di Colin Firth capace di calarsi magistralmente nel ruolo mefistofelico di Henry Watton, anima sia del romanzo che del film. Watton rappresenta infatti gran parte dei vizi della società britannica di fine XIX secolo: vorrebbe insegnare uno stile di vita ma senza sporcarsi le mani, senza impolverare la propria aurea fatta di rispettabilità. Da vedere se desiderate quindi una morale ancora fin troppo attuale.

a cura di Ciro Andreotti



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