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Bibliophobia

Sia Fatta La Tua Volontà, di Stefano Baldi

Titolo Originale: id.
Autore: Stefano Baldi
Anno di pubblicazione: 2009
Casa Editrice: Pendragon
Pagine: 328
Prezzo: Euro 16
Voto: 8

Trama

Luca Lazzarini, detto Lazzaro, ha 26 anni, vive a Maddalena di Cazzano, vicino Bologna, e avrebbe tutto per essere una persona felice: Una madre che lo adora, un lavoro che anche se non pagato adeguatamente gli permette di condurre una vita dignitosa e un gruppo di amici molto solido. Forse per Lazzaro il vero problema potrebbe risiedere nella presenza di un fratello ingombrante e da sempre ritardato o forse in una timidezza che gli impedisce di vincere le proprie paure verso l’altro sesso. Dietro le pieghe di una vita che pare scorrere sempre uguale a se stessa Lazzaro dovrà fare i conti con un male incurabile, uno di quei mali che lasciano poco tempo per vivere e che danno altrettanto senso al tempo che rimane.

Recensione

Un piccolo paese immerso nella pianura bolognese, dove le sentenze dei pensionati del bar sono più categoriche di un tribunale e dove un ragazzo con problemi personali (in)esistenti dovrà fare i conti con una malattia inguaribile. E’ questa la cornice di una storia struggente e ironica. Una storia che non è solo quella di Lazzaro ma anche quella dell’autore, si perché Stefano Baldi poco dopo aver terminato questo suo splendido monologo intriso di gioia e speranza ha lasciato la vita terrena, chiamato altrove a dare un altro alito della sua inesauribile ironia ad altre esistenze. Una prosa veloce, ilare e struggente fanno da apripista alle gesta di questo ventiseienne dei giorni nostri. Un ragazzo che ha avuto la fortuna di studiare e crearsi una cultura, ma non il modo né la voglia di cullare i propri sogni, se non quello di costruirsi una carriera lavorativa degna di questo nome. Una carriera da misurarsi in maniera direttamente proporzionale alle ore passate fuori casa. Poi d’improvviso il cambio di visione dei valori terreni, una malattia insidiosa e ingiusta, una di quelle che: ”…Beh tanto a me non capiterà mai”, colpisce Lazzaro e quel che prima sembrava di capitale importanza viene sostituito da qualche cosa di ben più importante: il desiderio di riabbracciare la fede, quella persa quando ancora si giocava con le biglie. La lenta discesa negli inferi da parte di Lazzaro, è la medesima passata dall’autore che ha saputo nei mesi di lenta agonia mettersi al computer per dare sfogo a una sua vecchia passione. Una passione per la scrittura troppo velocemente accantonata per essere riscoperta quando il tempo da vivere era ormai esiguo. Un tempo si esiguo ma non insufficiente per poter scrivere questo splendido libro, unico nel suo genere e a cui purtroppo lo stesso Baldi non potrà dare seguito. Un libro scandito da una manciata di capitoli ognuno identificato da titoli carichi di ironia e di speranza. Di quella speranza che ha permesso all’autore di lasciare questa vita con un sorriso.

Di recente passavo da Maddalena di Cazzano in una di quei pomeriggi invernali nei quali torni verso casa, la nebbia si taglia con il machete e non vedi l’ora di arrivare a destinazione. Passando per il paese ho visto il circolo Arci, al suo fianco un prato verde con un gruppo di ragazzi che giocava a pallone. Sicuramente Lazzaro era li, sotto porta, sorridente, con uno di quei sorrisi che non puoi non notare, in attesa del pallone più opportuno da scaraventare in rete.

a cura di Ciro Andreotti

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www.stefanobaldi.net

www.pendragon.it

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