A Firenze si stanno per sposare Beatrice, figlia di una ricca famiglia della città, e Alessandro, suo fidanzato da alcuni anni e dipendente dell’azienda di famiglia. I due si dovranno separare per qualche tempo e per non rimandare il matrimonio sarà Alessandro, insieme alla futura cognata Giovanna, da tutti soprannominata Nanà, a doversi occupare del ricevimento e della lista di nozze. Nanà ha una vita sentimentale che lei per prima definisce “piatta” e un’ appagante vita lavorativa come proprietaria di una libreria assieme alla sua amica Benedetta. Il matrimonio della sorella insinuerà però in Nanà molti dubbi sulle sue scelte sentimentali e la porterà a dare una decisiva virata alla sua esistenza.
Nina di Majo, alla sua prima prova di cassetta dopo molti anni di gavetta passati al seguito di registi affermati (come Martone e Dionisio) e al servizio del mondo teatrale, riesce a confezionare una pellicola che risulta essere una via di mezzo fra la commedia più spiccatamente comica e il dialogo intimista fra personaggi in perenne bilico fra un’esistenza assurda e la tragedia. Dove i discorsi e le situazioni risultano essere risolte con fare forse troppo semplicistico e dove al fine non si riesce a decifrare né molto, né troppo, di una serie di personaggi che avrebbe meritato ben altra sorte a partire da Alessandro, per cui Fabio Volo per la prima volta riesce a costruire un carattere ben differente dai suoi precedenti personaggi senza però dimenticare le tracce evidenti del suo “Io” istrionico. Dove la Nanà interpretata da Margherita Buy, vera protagonista della pellicola, è attanagliata fra una vita sentimentale azzerata e un lavoro che la appaga ma senza grossi scossoni. Dove la Litizzetto, nel ruolo di Benedetta, aggiunge una nota di ulteriore comicità nel terreno impervio del mondo dei single e dove è inizialmente il rapporto conflittuale fra Giovanna e Alessandro, l’una colta e proveniente da una famiglia borghese, lui molto lanciato nel mondo del lavoro e depositario di valori (pseudo) classisti e razzisti, e che Nanà disdegna profondamente, il vero cardine vitale della pellicola.
Una pellicola dotata di una trama che d’improvviso virerà verso esiti a sorpresa, lasciando il cast stellare di cui sopra a mezz’aria, con molte domande irrisolte e con l’impressione diffusa che da una bella traccia iniziale si sarebbe potuto ottenere molto di più.
a cura di Ciro Andreotti