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Invivo – Change Tomorrow

2010 - autoproduzione
indie/rock

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Gli Invivo sono una band di Udine di indubbia abilità compositiva e tecnica e, in questo ultimo album Change Tomorrow, ce la mettono tutta per far sentire la loro voce e dimostrare al pubblico del territorio nazionale di che pasta sono fatti.

Il risultato di questo tentativo è un disco a metà. Poiché se è vero che da un lato le abilità ci sono tutte, c’è da dire che dall’altro ciò che va a perderne è la fantasia del progetto: si passa tra le più classiche sonorità progressive rock à la Porcupine Tree (quelli di In Absentia)  senza quel mordente e quell’aggressività ritmica propria della scena alternative inglese di metà anni ’90 e di Wilson in particolare; senza quella carica elettrica necessaria che può rendere le tracce qualcosa di superiore rispetto a canzoni piene di fronzoli, in cui i suoni si mescolano come un groviglio baroccheggiante senza particolari gemme stilistiche.

Ma come dicevo prima: un disco a metà, sì perché le intuizioni giuste e gli spunti interessanti ci sono e si sentono, dall’intro in stile ballata malinconica di Motionless a quello in acustico à la Incubus gentili di Home. Tuttavia, la voglia di far sentire ciò di cui sono capaci gli Invivo è tanta e il gruppo in primis è il primo a saperlo, e forse è anche questo il motivo dell’estrema concentrazione sonora che si ritrova nell’album, come se la band friulana avesse paura di non avere altre possibilità per far sentire la propria musica: l’LP si sviluppa così all’inizio come una tirata unica, che affascina e intriga, ma si conclude poi dopo ben tredici tracce che, in fin dei conti, risultano un po’ difficili da digerire.

Probabilmente se fosse finito tutto cinque canzoni prima staremmo parlando di un album di ben altra fatta, ma comunque è inutile continuare a parlare di prolissità musicale, la tecnica c’è, speriamo che gli Invivo possano farla fruttare in maniera migliore in futuro.

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