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Il Venerdì di Impatto Sonoro #3: la guerra dei Gianni

Continua oggi e continuerà presumibilmente tutti i venerdì questa imprescindibile rubrica dedicata fondamentalmente al nulla. Perchè dopo una settimana e più di fatica, abbiamo bisogno di oziare, parlare di cose di cui parleremmo in un qualsiasi bar sport globale, o seduti su una panchina tra una trentina d’anni, ma più probabilmente anche prima. Oggi si parla di Terza Guerra Mondiale e Gianni Morandi.

A cura di Fabio Gallato.

James Blunt ha sventato la terza guerra mondiale. Scusateci per l’inizio trash e shockante, ma la notizia non l’abbiamo inventata noi. Il cantautore britannico ha infatti dichiarato ai microfoni di BBC Radio 5 che nel 1999, quand’era un ufficiale della cavalleria britannica di stanza in Kosovo, rifiutò di eseguire un ordine impartitogli da un generale americano, che l’obbligava ad attaccare un battaglione di 200 soldati russi. Non da solo, ovviamente, e nemmeno con la sola forza delle sue canzoni.
Le conseguenze, secondo quanto dichiarato dal Blunt, sarebbero state disastrose. Più o meno quanto le sue nenie da pluri disco di platino.
Ora il dilemma è capire se James Blunt sia un cazzaro d’antologia o un vero e proprio eroe. Ci piace propendere per la seconda, visto che non riusciamo a capire come faccia uno a sparare puttanate del genere e poi a mettersi con una come questa qua.
Bei tempi quando ti fucilavano se non obbedivi a un ordine.

Sempre a proposito di idioti persone discutibili, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ha detto che la pirateria è un cancro per la musica, che se tutti scaricano, presto sarà impossibile produrre musica di qualità e fregnacce del genere. Per spiegare il concetto ha usato anche un’elaborata metafora alimentare: “Mi rendo conto che se la musica è per molti pane quotidiano, cioè una necessità, ma è difficile fermare gli affamati davanti a un forno che produce pane gratis per tutti i gusti. Il problema è che, alla lunga, non ci sarebbero più le risorse anche economiche per continuare a produrre pane di qualità”. Il discorso filerebbe, se solo ci si capisse qualcosa, e se solo non fosse pronunciato da uno che pubblicherà a breve un disco che si chiama “Casa 69”, cose che onestamente neanche John Cena, e il cui primo singolo è questa merda cosa qua, un collage di parole affastellate come neanche Tiziano Ferro, e una sensazione da audio che salta fastidiosamente che non è nè audace avanguardia e nemmeno un temporaneo problema del server di Youtube.

C’è poi Gianna Nannini che campeggia trionfale sulla copertina di Vanity Fair con una maglietta imbarazzante con su scritto “God Is A Woman”, che pare sia un patetico tentativo per far credere a tutti che la sua gravidanza a 54 anni è un miracolo e non un prodigio della scienza moderna.
“God Is Gay” e “God Is A Dj” di Kurt Kobain e di Faithless suonavano decisamente meglio e i due avrebbero tutti i buoni motivi del mondo per incazzarsi, se solo il primo non fosse morto e il secondo non avesse alcuna ragione di prendere in mano una copia di Vanity Fair con sopra la Nannini.
Detto questo, nonostante nella foto sembri una pronipote qualsiasi di Anna Tatangelo, la Nannini è comunque vecchia e quando sua figlia – la cui prima brutta notizia alla nascita sarà “Ti chiami Penelope” e la seconda è chiara tutti – avrà 16 anni, sua madre sarà troppo impegnata ad andare in tour con i Nomadi o i Rolling Stones per fare tutte quelle cose che fanno le mamme giovani con le loro figlie adolescenti. Tipo diventare popolari su Netlog, telefonare a Immanuel Casto su Loveline per chiedere lumi sulla fellatio o votare Nevruz su X-Factor.

Eh sì, X-Factor. L’arguto collegamento ci consente di parlare del programma che è ormai diventato a tutti gli effetti un Amici 2, con una grossa percentuale di isterismo ed insegnamento vocale in meno. Ne è la dimostrazione il fenomeno Nevruz che va avanti come un treno grazie alla sua personalità, sfruttata fino all’osso dagli autori come in un grosso Freak Show a portata nazionale. Vengono eliminati i Kymera, figli illegittimi delle T.A.T.U, lasciandoci in eredità una canzone inedita che, oltre ad essere una delle cose più brutte create dall’uomo, pare abbia fatto diventare omofobi anche Solange e Malgioglio.

Facendo per un attimo le persone serie, gli altri pezzi inediti in gara di tali Davide, Nathalie e Nevruz sono decisamente radiofonici ed è in qualche modo interessante parlarne perché molto probabilmente monopolizzerano le stazioni fino a Sanremo. In rete si parla molto di plagio – e per quanto riguarda “Il tempo migliore” abbiamo avuto anche noi la stessa sensazione – trovando corrispondenze con Fotoromanza di Gianna Nannini per il pezzo scritto da Renga ed addirittura con gli Aerosmith per l’arrangiamento di Nevruz. Fortunatamente salva tutto Nathalie con il suo bellissimo pezzo ispirato alle sonorità di Joni Mitchell e Tori Amos: la nostra preferita, se dobbiamo averne una, anche se, nonostante tutto  ci sentiamo più vicini come ascolti e disagio sociale a Nevruz.
Altra cosa da sottolineare, Gianni Morandi, ospite dello show, è scivolato dal palco mettendo accidentalmente un piede su una merda. E no, non era la sua cena.

Tutto il resto è noia. Anche Califano che davanti alla D’Urso ha ritrattato tutto, dicendo che lui non è povero, che tromba ancora come un riccio, che la lecce Bacchelli non sa neanche cosa sia e che Roberto Pregadio e Corrado sono ancora vivi.

a cura di Fabio Gallato

http://www.youtube.com/watch?v=GXsKLjEqhbo

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