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Ardecore – San Cadoco

2010 - Goodfellas
rock/alternative

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Tracklist

Prima parte
1.San Cadoco
2.Meravigliosamente
3.Non si può
4.Santa Gilda
5.Tentazione
6.Il nuovo giorno
7.Per quella lei ci muore
8.Gronge meraviglia
9.Oggi è domenica
10.Nessuno sa più bene

Seconda parte
1.Visione in sogno della città delle meraviglie
2.Io de' sospiri
3.Vola, vola
4.La povera Cecilia
5.I biondi capelli
6.Sesta visione: Il libro che vola
7.Te possino da tante cortellate
8.Nina viè giù

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Affetto e odio, chiaro e scuro, oro e argento, sole e luna, fede e negazione, uomini e donne. Questo disco parte dalle contrapposizioni della vita per raggiungere un sentimento come l’amore, così inspiegabile ma ancora motore dell’esistenza. Se anche voi siete convinti che l’amore, in tutte le sue forme, sia un sentimento dove la felicità è solo una sbiadita pennellata di apparenza  e tutto il resto non sia altro che sofferenza, mal di vivere, privazioni, gelosia, possessività e violenza, le liriche di Giampaolo Felici avvaloreranno la vostra tesi, mentre i testi tradizionali del canzoniere romano testimonieranno a vostro favore. Storie tragiche e dal finale spesso lontano dal “tutti vissero felici e contenti“, sembrano confermare il grande fiuto del gruppo romano nello scovare nel canzoniere più oscuro.

Questa volta, i romani Ardecore si affidano ai santi per avvalorare la tesi di cui sopra e lo fanno con un concept ambizioso e coraggioso, come lo possono essere tutti i concept della storia della musica. Due dischi apparentemente diversi ma legati da un comune denominatore. Il filo conduttore di tutta la storia è un santo, oscuro e poco conosciuto, San Cadoco, colui che osò trarre in inganno il diavolo con un gatto nero, per questo il “malvagio” lo punì facendogli perdere il libro di Virgilio con il quale insegnava latino ai suoi allievi. A questo punto entra la figura femminile di Santa Gilda che lo aiuta a ritrovare il libro dell’Eneide e la fede, qui il cerchio si chiude e prende forma il lavoro degli Ardecore.
Due dischi, la visione maschile di San Cadoco interpretata da Felici e quella femminile di Santa Gilda, dalla nuova entrata in formazione Sarah Dietrich. Il primo disco, pesante e diretto, canzoni rock originali a parte Tentazione, canzone del 1936, rilettura ciondolante alla Tom Waits (l’unica del primo disco cantata dalla Dietrich) come l’incalzante film sonoro di  Per quella lei ci muore, dove la cecità dell’amore e della gelosia viene descritta fino all’atto estremo finale su ritmi che tengono fede al nome del gruppo. Le divagazioni hard-prog settantiane di Il nuovo giorno e il finale indiavolato dell’epica Meravigliosamente.
Il secondo disco pesca nella tradizione del canzoniere romano e presenta canzoni più eteree ed avvolgenti interpretate dalla voce di Sarah. I suoni si placano e i testi onirici sono sonetti che hanno come protagonista la donna, nella sua debolezza ma soprattutto nella sua forza d’animo e coraggio, come nella ninnananna, tragica, durante la grande guerra (Vola,vola), il coraggioso amore delle donne verso i mariti imprigionati in La povera Cecilia,  i pregiudizi e le maldicenze verso le giovani e belle donne, bersagli dell’occhio maschile, quando costringere alla vita monastica sembrava l’unica via di guarigione a cotanto sdegno(I biondi capelli).

Un lavoro di lunga gestazione che potrebbe sembrare complicato ma che alla fine conquista ed ammaglia. Dopo l’esordio legato strettamente ai vecchi stornelli romani reinterpretati in chiave rock e dopo il premio Tenco del successore Chimera , questo concept che mischia passato e presente, fede e amore, intrecciandoli in un unica storia, conferma l’originalità della proposta della creatura di Felici, ancora una volta rimaneggiata ( oltre all’entrata della cantante Sarah Dietrich, completata da Ludovica Valori, Fabiano Marcucci e Marco Di Gasbarro), ma che ha visto nuovamente la collaborazione di personaggi di tutto rispetto come, tra i tanti, David Tibet dei Current 93, voce in Santa Cecilia , Geoff Farina dei Karate, chitarra in Santa Gilda e Massimo Pupillo  degli Zu, basso in due canzoni.

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