Un magnifico caos. Un crudele pastiche. Uno sfocato bicchiere rotto. Un rottame drogato. Il progetto inter-parallelo di Massimo Pupillo (basso degli Zu) e di Fabio “Reeks” Recchia e Andrea Basili prende il via da un precedente storico di sperimentazione eccellente, ovvero il side project Ciccone Youth portato avanti da Thurston Moore e Kim Gordon (entrambi dei Sonic Youth), insieme a Mike Watt (dei Minutemen), J Mascis (dei Dinosaur Jr) e Gregg Ginn (tra i fondatori dei Black Flag).
Ciccone Youth era un super gruppo con il gusto dell’ironia -il nome infatti era un chiaro omaggio a Madonna (all’anagrafe Louise Veronica Ciccone)- che presentava una ricerca sperimentale del suono e del rumore molto particolare, inserita anche in rivisitazioni di alcuni pezzi della famosa pop star.
I Germanotta Youth colgono lo spunto risibile attualizzandolo con un riferimento a Lady Gaga ma sterzando su un campo di lavoro ancora più fragoroso e distorto. I Germanotta Youth attraversano come un trattore arrugginito i campi del grind, industrial ed electro noise, strizzando da una parte l’occhio ai Locust e mantenendo una, seppur leggera, sfumatura personale nella costruzione di un disco eterogeneo e forse slegato in certi punti ma coinvolgente ed interessante.
Composizioni quali: Honey Bee Depopulation Syndrome, la title track la bellissima\inascoltabile, Draconian measures, a letter to lady gaga, oppure la conclusiva A look inside the mind of Pope Benedict XVI, riassumono in un alternarsi di scatti epilettici e bulimici di ritmiche scarnificanti, apparentemente caotiche, ed improvvisi coma elettronici un affresco di vetri rotti e ferite aperte che aspettano solo la crescita di una nuova pelle, che li possa compattare in una visione nuova, una nuova carne.