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Does It Offend You Yeah? – Don’t Say We Didn’t Warn You

2011 - Cooking Vinyl
punk/pop/electro

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Tracklist

1.We are the dead
2.John Hurt
3.Pull out my insides
4.Yeah!
5.The monkeys are coming
6.Wrong time wrong planet
7.Wrestler
8.Wondering
9.The knife
10.Broken arms

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A tre anni di distanza dal debutto You have no idea what you’re getting yourself into (EMI, 2008), i Does It Offend You Yeah? tornano alla ribalta con Don’t say we didn’t warn you, edito questa volta da Cooking Vinyl.

Sempre titoli chilometrici quanto ironici, che però effettivamente descrivono bene l’approccio diretto e senza filtro che contraddistingue i produttori Coop e Rushent, affiancati in questo progetto da Rob Bloomfield e Matty Derham (che ha sostituito Morgan Quaintance).
Musicalmente ritroviamo gli stessi elementi del debutto, ovvero un punk dall’attitudine spiccatamente elettronica e quasi dancefloor, che però non disdegna sporadici rallentamenti e melodie dal gusto tipicamente british pop.
Queste due anime stilistiche convivono bene, sia all’interno dell’album, sia nelle singole canzoni, tant’è che gli accostamenti proposti non sembrano mai forzati, anche se pare che i momenti più convincenti siano quelli in cui i musicisti si lasciano andare e si scatenano nei beat elettronici e ballabili.
Valida la scelta dei suoni, che trovano il giusto mezzo fra grinta punk e nitidezza elettronica, e ribadiscono le capacità tecniche, in sede di produzione, di Rushent e soci, noti anche per vari remix di Muse, 50 Cents, Bloc Party.
Dopo l’opener We are the dead, già sentita in tempi recenti, la successiva John Hurt (un omaggio al noto attore) richiama le cose più immediate degli ultimi Muse, mentre Pull out my insides è un brano più rilassato e riflessivo. I due brani successivi rappresentano il picco elettronico e danzereccio dell’intero lavoro, e non poteva forse essere altrimenti, con titoli come Yeah! e The monkeys are coming, mentre con Wrestler si arriva addirittura vicino a territori house-techno.

Il disco scorre veloce, e dopo un altro paio di brani il pop malinconico di Broken arms chiude un album vario e valido, che ha senz’altro eguagliato la qualità del predecessore, confermando i Does It Offend You Yeah? e il loro particolare melting-pot, fatto di elettronica e chitarre distorte, nel panorama musicale contemporaneo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=73mMiduqrqM[/youtube]

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