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Il Venerdì Di ImpattoSonoro #29: Rome Was Built By Danger Mouse, Daniele Luppi, Jack White and Norah Jones

Si emoziona, e continuerà ad emozionarsi questa funambolica rubrica dedicata fondamentalmente al nulla. Perchè dopo una settimana e più di fatica, abbiamo bisogno di oziare, parlare di cose di cui parleremmo in un qualsiasi bar sport globale, o seduti su una panchina tra una trentina d’anni, ma più probabilmente anche prima. Oggi si parla di topi e italiani all’estero.
A cura di Fabio Gallato.

Pensavo che una volta tolti di mezzo i White Stripes, Jack White sarebbe stato un po’ calmo e si sarebbe preso una bella pausa da tutte quelle cose fiche che fa di solito. Invece è saltato fuori questo “Rome”, il disco di Danger Mouse e Daniele Luppi. Il primo lo si conosce perchè qualche anno fa ha preso il White Album dei Beatles e l’ha mixato con il Black Album di Jay-Z. É venuto fuori giustamente un “Grey Album”, una figata unica, e poco importa se al posto di Jay-Z si potevan prendere i Metallica: Danger Mouse, al secolo Brian Burton, è uno che fino a pochi anni fa girava con i pantaloni larghi e il berrettino al contrario, e i Metallica chi minchia sono? Da lì in poi è un andirivieni di collaborazioni e progetti, da Gnars Barkley a Beck, dai Black Keys a The Good, The Bad and The Queen. Un giorno il Times gli chiede di stilare una lista dei dischi che sta ascoltando più spesso ultimamente, un po’ come farebbe un amico appassionato di musica con la voglia di scoprire qualcosa di nuovo. Lui prende l’iPod, tira giù la lista dei pezzi più ascoltati e dice alla mamma che domani sarà sul Times. In questa lista c’è “An Italian Story” di Daniele Luppi, un italiano che tanti anni fa ha preso se n’è andato in Ammerica e si è messo a scrivere le musiche per i film. In America Morricone, Rota, Piovani e via dicendo li adorano. Daniele pure, ha i baffi, vive a Los Angeles e adesso scrive questa musica qui, solo nel ventunesimo secolo e con pochi film western. Un giorno legge il Times e si vede citato da questo Danger Mouse, che più che un rapper pare un fumetto, e scatta la scintilla. In men che non si dica diventano gli amici del secolo, Daniele arrangia il disco di Gnars Barkley, scrivere musica con Brian è sempre una festa e da lì a dire “cazzo, dovremmo metterci a fare qualcosa di veramente nostro” il passo è brevissimo. Cinque anni ed ecco “Rome”, un disco bellissimo, che suona come fosse la colonna sonora di Kill Bill e Romanzo Criminale insieme, un testamento biologico di Morricone e un regalo di compleanno per Nicola Piovani. A cantarlo hanno chiamato due da niente, Jack White, come si diceva, e Norah Jones. Il primo non aveva mai scritto i testi per gruppi che non fossero tipicamente suoi. Quando Topo Pericolo e Daniele Luppi gli hanno passato un disco con su le basi musicali di “Rome”, Jack non era tanto convinto. Ha preso la macchina, ha inserito il disco nell’autoradio e in due minuti era lì che ci cantava sopra cose a caso. Più erano belle più la velocità sul contachilometri saliva. E Jack correva tanto veloce e cantava tanto forte. Quanto a Norah Jones, beh, lei è bravissima, bellissima e disponibilissima. Quindi, “Rome” è un disco stupendo.

Link: il video in 3D di “3 Dreams Of Black”

Qui sotto potete ascoltarvelo tutto di fila in streaming. Fatelo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_1vX24a4BSo[/youtube]

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