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Immanuel Casto – Adult Music

2011 - Universal
porn/pop/electro

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Tracklist

1. Escort 25
2. Revival
3. Killer Star
4. Il Sesso Vende Sempre
5. Crash
6. Do Ut Des
7. Gioco Di Mano
8. Popper
9. Broken Girl
10. Fluffer Boy
11. Johnson
12. Touché (Bonus Track)

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Mi sono innamorato di Romina, la mia vicina. É alta, bionda, è bellissima. E fa la catechista. Non so come fare per conquistarla. Ho smesso di andare al catechismo a 9 anni, non sono pratico di usanze cattoliche, tanto meno di bon ton o di tecniche di seduzione. Ho pensato che prepararle una compilation, come si faceva ai vecchi tempi, sarebbe stata una buona idea. Ma la mia cultura musicale non è così vasta e variegata, e poi sicuramente non apprezzerebbe certe scelte un pelo estreme. Ripiegherò su un disco, ma che disco? La musica ispirata a Cristo è noiosa, lo sappiamo tutti, e non posso credere possa far innamorare. Poi mi sono ricordato del fenomeno underground del momento, tale Immanuel Casto, e del suo nuovo disco “Adult Music”. Si definisce il vate del porn groove: è un’illuminazione, una scelta sicuramente ardita che, giocando sull’ambiguo concetto della psicologia inversa, potrebbe giocare a mio favore e risvegliare gli istinti primordiali che in tutti si celano indistintamente. Ma non mi butterò alla cieca. Infilerò sotto la copertina del disco una breve e schematica recensione scritta di mio pugno, una sorta di guida per non cadere inermi nella musica di Immanuel Casto, per non correre il rischio di confondere l’irriverente e irridente genialità, la cruda ed efficace narrazione del nostro bellissimo mondo malato per bieco pattume anni zero. Per non passare per fesso, insomma.

1. Escort 25
L’imperativo è l’elettronica, frutto dell’impeccabile produzione di Keen che accompagna divinamente Casto e fa da sfondo a quello che è a tutti gli effetti un piccolo fonoromanzo iper-realista. Bustarelle che passano di mano in mano, pratiche di sbiancamento poco convenzionali ma sempre più in voga, i politici che vanno a puttane e noi che ci vorremmo tanto andare, beat tagliente, groove aggressivo e rassicurante, il modo migliore per spiegare l’impressionante perdita di valori nel Bel Paese.

2. Revival
Un incidente di percorso che insinua il tarlo del dubbio nelle orecchie di tutti noi, blanda e poco convincete, manco ci fosse una Lady Gaga qualsiasi e sbiadita nel backstage. Non ce ne voglia miss Germanotta, ma Immanuel Casto è molto di più. Bocciata.

3. Killer Star
Sorprendente, inaspettata, geniale, affascinante, Erica e Omar, Olindo e Rosa, Michele Misseri, Alberto Stasi, “la pornografia dei sentimenti, drammi catodici per deficienti”. Canzone perfetta in ogni sua parolo, che il pezzo di gran lunga migliore del disco sia l’unico che non parla di sesso potrebbe essere un nuovo entusiasmante punto di partenza.

4. Il Sesso Vende Sempre
Formidabile autocelebrazione e autentica parafrasi della vita di tutti, chi tra Youporn e chi tra Escort 25. “Solo scopare ci potrà salvare”.

5. Crash
Incredibile perla che naviga fiera tra due livelli di pensiero e di interpretazione, quello degli irresistibili doppi sensi di classe, e quello del mondo reale e fatalmente nerd. Inarrivabile la prova canora di Romina Bandoni (toh!). Erezione sicura, e forse non lo dovevo dire.

6. Do Ut Des
Latinismi da divi, troie di contorno, orge e un ritornello killer che neanche i Depeche Mode. “Se dai a me io do a te” sembra l’articolo zero della Costituzione Italiana.

7. Gioco Di Mano
L’Immanuel Casto più frivolo e diretto riesce sempre bene. Elogio a un certo divertissement disimpegnato. “Io non ti conosco, ma sento che ti amo già” è la celebrazione dell’amore a prima vista, o meglio, dell’amore di prima mano.

8.Popper
Un mix tra Righeira e Battiato per spiegare la vacuità e la difficoltà dell’avere 16 anni. Favolosa, hit assicurata.

9.Broken Girl
Caduta di stile, davvero, troppo sboccata anche per i più accaniti fans di Immanuel Casto. No, ok, chi vogliamo prendere in giro? “Nooo, basta criceti” andrebbe campionato all’infinito.

10. Fluffer Boy
Sperimentazioni in lingua inglese, i New Order che cantano “in my deep throat” non promettono nulla di nuovo. Eppure funziona alla grande, più e più volte di fila.

11. Johnson
Omaggio sincero e sentito a Lorena Bobbit e al povero John Wayne Bobbitt. Per chi non conosce la vicenda, Wikipedia serve a quello. Per chi non può aspettare: “un colpo secco hai fatto tuo il suo fallo, e in sua memoria adesso io ballo”. Se non è poesia questa, facciamo fatica a capire cosa possa esserlo.

12. Touchè
La conoscevamo già, qui riproposta in chiave diversa. Lounge danzereccia, 4 minuti e la masturbazione femminile non è più una leggenda metropolitana.

P.s.: Immanuel Casto è un membro del Mensa, non faccio fatica a crederlo.
P.p.s.: Ti Amo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=vXZPwSdsDuo[/youtube]

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