Stendere una biografia, anche sintetica, dei Gerson credo sia del tutto superfluo. Chi segue il genere, o ne ha anche solo avuto a che fare, conosce bene questa band e il loro sodalizio con il punk rock italiano.
Dopo 10 anni sulla scena e sui palchi di tutta Italia, escono con un nuovo cd intitolato “Il Fondo Del Barile”, quinto disco in carriera e sempre più sull’onda di chi guarda il mondo con occhio critico, scrivendo testi diretti e melodie che, almeno per la maggior parte, colpiscono l’orecchio e rimangono in testa.
“Il Fondo Del Barile” comprende 12 tracce nel puro stile Gerson, quindi niente melodie complicate o tecnicismi, ma linee melodiche dirette e senza fronzoli, dove ciò che risalta maggiormente sono i testi, vero punto forte della band. Ascoltando il disco la prima cosa che sento è un’ottima registrazione, i suoni sono più che buoni e ogni elemento è al posto giusto, senza perdita di qualità. “Il Fondo Del Barile” parte subito forte con una sorta di intro intitolato “Con La Linea Della Vita Sul Palmo Interrotta”, pochi secondi e una parola fa da legame con il primo singolo dell’album, di cui è stato girato il video che è stato poi diffuso sui vari social network, ovvero “Il Volo Degli Asini”, decisamente una delle migliori: melodia azzeccata, ritornello gradevole e molto catchy. La canzone perfetta con cui presentare il disco.
Seguono a ruota alcune canzoni destinate a diventare hit, come la title track, “Il Fondo Del Barile”, “Triste”, “Fuori Il Prossimo”, e l’immancabile, tipica, canzone sull’alcolismo “Ieri Sera Non Dovevo Bere”, che dal vivo tanto esalta i fan.
In generale lo reputo un disco molto interessante, in cui i pilastri fondamentali sono sicuramente i testi. Gli argomenti di primo acchito possono sembrare banali, ma non lo sono il modo e le parole con cui vengono espressi, sintomo di una ricerca che permette di non mischiarsi alle solite band, anche famose nel nostro bel paese, che usano i primi termini che vengono in mente scadendo nella più totale banalità.
Musicalmente siamo di fronte ad un prodotto tipico Gersoniano quindi, come detto precedentemente, non aspettatevi melodie superlative o cambi di tempo all’Americana, ma solo ed esclusivamente perchè non fanno parte del loro repertorio. Quello che invece sanno fare non bene, ma benissimo, è creare canzoni orecchiabili ai più che fanno la differenza ai loro concerti. Questo credo sia il vero segreto dei Gerson, e speriamo possano portarlo avanti ancora per lungo tempo.
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