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My Morning Jacket – Circuital

2011 - rock/folk/alternative

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Tracklist

1. Victory Dance
2. Circuital
3. The Day Is Coming
4. Wonderful (The Way I Feel)
5. Outta My System
6. Holdin' On To Black Metal
7. First Light
8. You Wanna Freak Out
9. Slow Slow Tune
10. Movin' Away

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Fosse l’esordio di una giovane band, “Circuital“, sarebbe già stato additato come un piccolo capolavoro di alt-folk rock. I My Morning Jacket, giovani lo sono ancora, ma alla voce discografia troviamo già sei righe complete.
Circuital è stato registrato come fosse un live e come dar loro torto, visto che dal vivo davanti al proprio pubblico o aprendo per act di tutto rispetto come Pearl Jam e Black Crowes hanno sempre reso l’idea di essere quasi imbattibili, proprio come testimoniato in Okonokos”, il loro disco live uscito nel 2006 e considerato a tutti gli effeti fra le loro cose migliori. Poi c’era da riscattare un disco come l’ultimo Evil Urges (2008), tentativo mal riuscito di uscire fuori dagli schemi e che in effetti li ha portati in lande troppo lontane da casa. Questo è un ritorno ed un cerchio che si chiude con l’inizio della loro carriera. Un passo all’indietro che nella sostanziale disomogeneità fatta in musica da Jim James e soci, porta i My Morning Jacket un gradino sopra ai tanti emuli comparsi nell’ultima decade.
La lunga title track Circuital ,che musicalmente con il suo crescendo rimanda ai migliori Who degli anni settanta, mentre nelle liriche riassume il modus operandi generale dell’album( con la sua presa di coscenza sullo scorrere della vita ) si pone come guida all’intero lavoro.
Dove, accanto ai vortici sonori di una Victory Dance che inizia in un modo e finisce in crescendo come non ti aspetteresti ed a una First Light, rock funk disturbato dall’elettronica, trovano spazio canzoni ariose e aperte. E’ il caso di The Days Coming, puntellata dal piano  a cui si aggiungono le orchestrazioni su un coretto leggero e frizzante che mimetizza l’imminente arrivo del giorno del giudizio. Oppure Holdin’ on to Black Metal che a dispetto del titolo è quasi divertente con i suoi cori infantili e sbeffeggianti e Wonderful, ballad dai sapori west coast che intravede la meravigliosa positività nella luce mistica e lontana.
Anche se Outta my System e You wanna freak out  scorrono senza lasciare grandi segni, il disco si conclude con una coda di nostalgia vintage:
Slow Slow Tune
è un lento quasi confidenziale (…e ballabile cheek to cheek) che gioca tra la contrapposizione del suono anni’50 ed un testo proiettato nel lontano futuro e la finale Movin’away ,romantica ballad pianistica.

I My Morning Jacket da qui ripartono. Punto, a capo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HsD8-Sx2QKw[/youtube]

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