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Eco Nuel – Almost White

2011 - Rockbottomrec./X-Beat/Zone di Musica
pop/rock

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Tracklist

1. A Good Reason
2. Insomnia
3. Madame
4. Pale New Sun
5. The Road
6. Home
7. The River Song
8. Perfect Doll
9. Air Pocket

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“Almost White”, il primo disco solista di Eco Nuel, sembra voler galleggiare sopra alte e soffici nuvole, in quel limbo dove il nero di un imminente temporale e il bianco accecante dei raggi solari si incontrano e decidono gli umori della giornata.

Tranquillità apparente e ingannevole interrotta da squassanti fulmini. Femminilità algida ma prepotente, una voce che che esce fuori decisa a declamare che i talenti in Italia non escono solo dai reality, ma qualche volta fluttuano nell’aria se solo si ha il coraggio e a volte la fortuna, di tendere loro una mano. La figura femminile, vista dalla parte privilegiata di una donna, è verità e conoscenza ,sensibilità e invidia, paure e sogni, seduzione e combattività, raccontati attraverso nove canzoni che ne esprimono le tante sfaccettature che solo una donna saprebbe raccontare così bene.
Eco Nuel è alla sua prima prova solista dopo aver collaborato e fatto parte di progetti insieme con Henry Hugo e i Proteus 911(comunque presenti nelle persone di Massimiliano Gallo e Cristian Motta ). Bjork, Portishead, Massive Attack, Radiohead sono solo nomi, importanti, ma non indispensabili per capire la sua musica.
Eco Nuel ci mette la sua voce ragguardevole, le sue esperienze e anche la sua presenza scenica. Musica sfuggente che fa della varietà distorta e sbilenca di A Good Reason, il lasciapassare dentro ad un lavoro dove il delicato candore intimista del leggero trip hop di Pale New Sun, la delicatezza pop-Wave di Madame che si contrappone alla figura femminile istintiva e egocentrica descritta nel testo, la rassicuante Home , convivono con gli sprazzi di Perfect Doll, quanto mai di attualità di questi tempi, con l’elettronica che lascia spazio alle atmosfere jazzate di un clarinetto concludendosi con uno scacciapensieri. I viaggi emotivi di Air Pocket, trip-hop con le chitarre che viaggiano in medio oriente. Il piano che guida fino alla conclusione orchestrale il disorientamento di The Road, una strada lunga da percorrere senza una meta.
Insomnia
è un dialogo notturno tra il piano e la viola suonata da Luca D’Alberto, voci di inquietante solitudine in notti senza sonno. Le cangianti ed inquietanti atmosfere di The River Song che nelle sua lunghezza sfiora il “pop progressivo”, una delle migliori tracce del lavoro, lontana da qualsiasi velleità commerciale e anche una buona base su cui aggrapparsi nel futuro.

La continua lotta tra l’elettronica, l’acustico e le intrusioni elettriche , non trova un vincitore ma un amalgama interessante come le varie personalità che convivono in ognuno di noi, a volte inespresse e schiacciate dal prevalere di una parte sull’altra, come una fittizia forma di difesa. Eco Nuel vuole portare la bilancia nel mezzo in quel limbo dove le sfumature sono importanti, sfuggenti e più difficili da cogliere e con questo esordio, quasi instintivo nella forma, ci riesce, lasciando presagire ulteriori e possibili progressi futuri.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=O_xBtaq1ySY[/youtube]

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