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ANTEPRIMA ESCLUSIVA: Piccoli Omicidi – Ad Un Centimetro Dal Suolo

Il 21 novembre 2011 esce il disco d’esordio dei Piccoli Omicidi, la band prodotta dall’eclettico Paolo Benvegnù.

Il progetto nasce nel 2005 dalla mente di Piergiorgio Bonezzi, chitarrista, pianista nonché frontman della band. Con lui Roberto Pasini (basso) e Giulio Martinelli (batteria).
L’esordio live dello stesso anno sul palco di Luciano Ligabue al Campovolo di Reggio Emilia avvicina la band a Paolo Benvegnù che, impressionato dalla loro musica, decide di produrre l’album e consente loro di aprire i concerti di importanti artisti italiani quali Verdena, Modena City Ramblers e lo stesso Benvegnù.
Passata questa fase live ed arrivati ai giorni nostri esce sotto Still Fizzy Records il disco “Ad Un centimetro dal suolo” (clicca qui per la recensione), raccolta di undici vicende dimenticate dalla storia o peggio ancora volutamente nascoste in un armadio pieno di scheletri.
Il tutto con la voglia di fare un concept immaginario raccogliendo storie, cover, fatti di cronaca e narrarli con uno stile unico e con la classe di avere uno slancio sociale non banale che riesce a toccare i sentimenti e il cuore. Ma soprattutto a fare riflettere.

In esclusiva e anteprima interplanetare per Impatto Sonoro, questa settimana vi facciamo ascoltare due tracce del disco ovvero “Le notti bianche” e “Il paese degli idioti”.
Due tracce che vi stuzzicheranno e vi faranno attendere più ansiosamente e piacevolmente il 21 novembre.

Piccoli Omicidi – Le notti bianche

[audio:04-Le Notti Bianche.mp3]

Piccoli Omicidi – Il paese degli idioti

[audio:02-Il Paese Degli Idioti.mp3]

LE NOTTI BIANCHE

Scivola tra le parole
Una vigliacca offerta
Di me che non so ancora se vorrei
Penetra nella coscienza un pensiero
Sconfitto in partenza

Scivola il tuo appetito
Tra le cosce
Facile vedere più in la
E scivola via da dietro la soglia
Senza fare rumore
L’idea di lei che mi ama e ride

Le notti bianche ci consumano
Avide labbra e non si sfamano
Le notti bianche per la voglia che…

Scivola tra le tue labbra pervase
Da liquida sorte
La mia diversità più grande
Che ne sa di me e di te
L’artefice del tempo
Che accelera il respiro come noi

Le notti bianche ci consumano
Avide labbra e non si sfamano
Le notti bianche per la voglia che ho
Le facce stanche non si guardano
Hanno segreti che poi muoiono
Le notti bianche per la voglia che c’è

E piovono lame dal cielo negli occhi
Ed è già domani
È già domani

Le notti bianche ci consumano
Avide labbra e non si sfamano
Le notti bianche per la voglia che c’è

Le facce bianche non si affrontano
Hanno segreti che poi muoiono
Le notti bianche per la voglia che ho
Le braccia stanche non si arrendono
Sono farfalle che poi crepano
Le notti bianche per la voglia che c’è

IL PAESE DEGLI IDIOTI

Muovono in file ordinate
Con un ritmo a cadenza marziale
Tutti così originali
Da confondersi e restare tutti uguali

Spiano i gesti sconnessi
Di quattro dementi rinchiusi
Elevando a proprio ideale
Un modello sintetico di vita reale

Come in ogni dipinto la cornice ti limita
La visuale
Ma quel poco che vedi tiene al caldo i pensieri
Non ti accorgi
Che per cambiare abitudine
Non basta solo un rimprovero
Forse continuo a sperare
Che questo prima o poi dovrà finire

Inquadro il tuo abito
Forse questo ti può interessare
Sbaglio e continuo a sperare
Che questo prima o poi dovrà finire

Figure dai volti improbabili
Ti propinano concetti primitivi
Sono di fatto intoccabili
Perché sono altamente cleropositivi

Una medusa insaziabile
Che stordisce per poi divorare
Passa alla conta dei voti
Dopo aver allevato un paese di idioti

Come in ogni dipinto la cornice mi limita
La visuale
Ma quel poco che vedo tiene al caldo il pensiero
Non mi accorgo

Che per cambiare abitudine
Non basta solo un rimprovero
Forse continuo a sperare
Che questo prima o poi dovrà finire
Inquadro il tuo abito
Forse questo ti può interessare
Sbaglio e continuo a sperare
Che questo prima o poi dovrà finire

 

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