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The Decemberists – Long Live The King

2011 - Capitol Records
folk/alternative

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Tracklist

1.E. Watson
2.Foregone
3.Burying davy
4.I 4 U & U 4 me
5.Row Jimmy
6.Sonnet

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Avevano iniziato l’anno con “The king is dead”, lo concludono con un regalo ai loro fans: “Long live the king”. I Decemberists prolungano la loro fortunata stagione con un EP che è il figlio legittimo di uno dei migliori lavori di quest’anno, nel suo genere.

Sei canzoni registrate durante le stesse session nella fattoria di Pendarvia che in qualche modo sono rimaste fuori, pur avendo tutti i meriti per farne parte. Il mood è quindi il medesimo di “The king is dead”. La ritrovata semplicità di suonare country /folk che cozza contro la vena sperimentale e progressiva del precedente più pretenzioso e sinistro concept di “The Hazards of love”.
Il carattere agreste e bucolico che animava le canzoni di quando il re era morto è lo stesso di queste sei composizioni, tra cui la cover di Row Jimmy, canzone misconosciuta dei Grateful Dead, sette minuti che omaggiano in modo rispettoso la band di Jerry Garcia.
I 26 minuti dell’ep si aprono con l’evocativa e triste storia di E. Watson. Un folk minimale che guarda al primissimo Dylan e l’ancor più lontano Guthrie e racconta la vera storia di un delitto avvenuto in una piantagione di cotone durante la guerra civile. Colin Meloy si conferma tra i migliori talenti della sua generazione, pur appoggiandosi al passato è autore di liriche per nulla banali e la sua voce, ormai inconfondibile , traghetta il gruppo e l’album verso lidi sicuri fatti di lap steel guitar (Foregone), dissonanti ed elettriche ballads come la stupenda ed oscura Burying Davy, con chitarre che piacerebbero a Neil Young e la finale Sonnet, una breve rivisitazione di un sonetto dantesco, musicata da trombe e tromboni che però ha l’unico difetto di durare veramente troppo poco, finendo quando inizia il bello.
C’è ancora il tempo, però, per I 4 U & U 4 Me che le note indicano come un demo casalingo, una divertente canzone, spassosa e senza troppe pretese.

Lunga vita al re quindi.

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