La band di Irvine ha fatto centro un’altra volta.
Due anni dopo “Beggars” i Thrice escono con “Major/Minor”, disco dalle chiare influenze grunge e underground e con novità musicali che non si possono ignorare. “Yellow Belly” può considerarsi il biglietto da visita del disco. La prima traccia è molto potente sia vocalmente che musicalmente, inserendo anche quel sound un po’ sporco che caratterizza anche la successiva “Promises”, in cui il rock puro la fa da padrone. Più o meno sulla stessa linea anche “Catarcts”, mentre con “Call It In The Air” la band cambia il suo vestito: la melodia diventa più introspettiva grazie al continuo arpeggio che fa da introduzione ad un ritornello davvero incredibile, ricco di potenza e personalità. Questi elementi li troveremo anche nelle tracce successive, dove la melodia e l’introspezione vera e propria prendono il sopravvento, come in “Treading Paper”, “Words In The Water”, una delle tracce migliori in assoluto, e “Listen Through Me”. La chiusura è lasciata a “Disarmed”, il cui finale è perfetto per lasciare l’ascoltatore estremamente soddisfatto e sognante.
Non capisco come i Thrice possano essere così snobbati dalle nostre parti, quando non hanno assolutamente nulla da invidiare ai più blasonati cantanti che vengono continuamente spinti e promossi, anzi. Il loro livello musicale è altissimo e, senza alcuna fatica, questo disco può essere considerato uno dei migliori di quest’anno e anche della loro discografia. “Major/Minor” è capace di mischiare due lati, uno più underground e post-hardcore e uno più melodico e sperimentale, più ricco di armonie e di riflessione.
I Thrice sono da sempre una band che sperimenta, che si rinnova e credo siano riusciti a confermarlo pienamente sfornando un album che, senza dubbio, non avrà problemi a rientrare tra i più amati dai fan.
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