“Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage”, epitaffio discografico per i R.E.M, una delle poche, genuine band indie transgenerazionali, che, come recita il titolo della raccolta in questione, ci ha tenuto compagnia dal 1982.
Questa ricca compilation, lungi dallo sfruttare meramente l’hype della notizia di scioglimento della band, ha un valore storico/musicale davvero elevato. In prima analisi per essere, allo stato attuale, l’ultima pubblicazione voluta e curata dal gruppo, secondariamente perché per la prima volta riunisce brani del periodo IRS (1982-1987) e dell’era Warner (1989-2011), fungendo un po’ da raccolta delle raccolte precedenti.
Non basta, perché “Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage”, epiteto della band data a suo tempo dallo stesso Peter Buck, oltre a 37 hit storiche, contiene anche tre inediti: “A month of saturdays”, stringato divertissement che funge da parentesi per la ben più intensa “We all go back to where we belong”, elegante brano pop, col tipico gusto R.E.M. per la melodia, trascinato alla grande dal solito ma immarcescibile Stipe, che si riferisce direttamente alla conclusione di questa grande avventura artistica e umana, che è stata per tre decadi la sua band. La conclusione è affidata alla lisergica ballad “Hallelujah”, che conferma il feeling del gruppo per una scrittura obliqua e irregolare, ma sempre altamente emozionante (cfr. “Country feedback”).
30 anni di carriera non sono affatto pochi, da condensare nei pur capienti due cd, ma la selezione operata nella scaletta è abbastanza accorta da soddisfare praticamente tutti i fan, con anche la riproposizione di alcuni brani meno celebri, come la vecchia “Life and how to live it”.
“Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage” non suona affatto come il testamento artistico che invece rappresenta, ricordando ancora una volta la freschezza e la spontaneità di un sound semplice ma non banale, che in futuro difficilmente sparirà dalle playlist, anche in assenza di nuovi album. Nell’attesa di conoscere appunto ciò che sarà dell’eredità dei R.E.M. nel prossimo futuro, quale miglior regalo di questa compilation?