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Brian Eno – Panic Of Looking

2011 - Warp
pop/electro/experimental

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Tracklist

1.In the future
2.Not a story
3.Panic of looking
4.If these footsteps
5.Watch a single swallow in a thermal sky...
6.West bay

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La sua è una dimostrazione di superiorità schiacciante. Il regalo di Natale di Brian Eno è l’ennesimo prodotto della fusione di sperimentazione ed invidiabili doti compositivi. Se si potesse indire una gara tra i più talentuosi compositori dei nostri tempi il gradino più alto del podio non sarebbe minimamente in discussione, lo occuperebbe senza alcuna riserva.

La critica, semmai, è da portare per “convenzione”, per effetto di un indiscusso processo secondo il quale l’eccessiva produzione di arte da adito a facili contropesi nella mancanza di qualità. La sincerità di Eno, in questo caso, è ammirevole; Panic of looking è una “postilla” ai margini della più ampia gamma di suoni proposti dal suo predecessore, Drums between the bells, e rinnova il felice connubio di musica e poesia che aveva dato i natali al sopracitato disco. Con la collaborazione del poeta contemporaneo, Rick Holland, si catalizza l’attenzione dell’ascoltatore sulle parole e sui versi che sarebbero carta straccia senza l’enfasi sonora delle divagazioni di Eno. Il punto di forza dell’album è la rinnovata capacità dell’artista di musirarsi con tutta l’arte possibile, con tutti i ricami e le sfumature accettabili dai parametri del buongusto e del talento. In un’infinita gamma di farciture elettroniche si fa avanti la meraviglia della ben riuscita sintesi del prodotto, un dispensatore di poliedria in appena 6 brani ed in poco più di quindici minuti. La riconversione delle manovre sonore di The drums between the bells è la scelta di misurare il passo e rallentarlo leggermente senza mortificare le sue variegate tonalità. Si può parlare, a tutti gli effetti, di un Eno “vecchia maniera”, cioè al “servizio” delle doti altrui, al seguito delle parole di Holland e nel tentativo di dare a quest’ultime la totale preminenza sulla musica, ma c’è effettivamente poco da fare, il nome che per primo balza agli occhi e quello che più siamo in grado di riconoscere e tra le leggere infiltrazioni di Watch a single swallow in a thermal sky… e le parole cadenzate di In the future vincono senza dubbio le prime e spaccano nettamente il fulcro della bilancia, trascinano sul fondo il piatto di Eno e facendo decollare quello un po’ “vuoto” di Holland.

Un’appendice artistica di fine anno e una divertente esercitazione pratica per uno che, nella musica, fa scuola a sè.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5_Fn2_jcA9s[/youtube]

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