Air – Le Voyage Dans La Lune

Un consiglio cinematografico? “Hugo Cabret” diretto da Martin Scorsese (5 premi oscar). E quale sarà il nesso con gli Air? Entrambi omaggiano il maestro Georges Méliès. E chi è Georges Méliès? Un genio, pedina fondamentale per la storia e lo sviluppo del cinema, universalmente riconosciuto come uno dei padri. “Le voyage dans la lune” (appunto), come il capolavoro di Méliès datato 1902 che viene chiaramente omaggiato a partire dalla splendida cover.

Settimo album per il duo francese a tre anni di distanza dal precedente e non brillante “Love 2”. Siamo di fronte ad un concept album della durata di trenta minuti, l’ascoltatore è proiettato quasi in una dimensione parallela. Inseriamo il gettone come al luna park e siamo pronti per un viaggio nel quale scopriamo uno scenario diretto dalla nostra immaginazione. Un viaggio sulla luna appunto anche se a noi sembra di andare quasi oltre. Non ci sono punti di riferimento, rumori, voci lontane, la colonna sonora di un sogno nel quale si procede in una sola direzione. Quando siamo certi di aver trovato la chiave di tutto ecco che gli Air modificano completamente il tappeto sonoro. E’ molto difficile affibbiare un genere musicale a quest’album come al supermercato, così come è difficile parlare delle undici tracce come di tracce “separate” appunto.  Un consiglio è quello di ascoltarlo tutto d’un fiato, non intuirete nemmeno di procedere da un brano all’altro. Progressivi, psichedelici, sperimentali, coraggiosi, quasi fuori posto in un mercato musicale come quello attuale. Ambiziosi, perché “Le voyage dans la lune” non scalerà le classifiche, non otterrà le prime posizioni ma è un nuovo lavoro di un gruppo che ha qualcosa da dire.

Se state leggendo queste righe dopo aver acquistato la compilation di Sanremo non ascoltatelo. Se amate la musica fatelo. Non sarà di facile ascolto ma per trenta minuti conviene perdere un viaggio sulla luna?

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