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Lilith And The Sinnersaints – A Kind Of Blues

2012 - Alpha South Records
blues/rock

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Tracklist

1. Lo Faccio Per Te
2. Jimmy il portento
3. Mr. Know it all
4. Baron Samedi
5. La notte
6. Lazy
7. Ghetto
8. My Babe Look Like A Stranger
9. Wake Up And Go
10. E' Qui

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Inutile scavare nel passato di Lilith che corrisponde prima ai Not Moving, uno dei gruppi prime movers della scena post-punk/rock’n’roll italiana dei primi anni ottanta poi ad una carriera solista intrisa di un blues estremamente personale e riconoscibilissimo che da alcuni anni si fa accompagnare dalla band Sinnersaints con all’attivo il primo disco The Black Lady and the Sinnersaints (2008).

Lilith è una delle migliori “signore” del rock italiano. Unica, fascino ammaliatore, misteriosa e voce profonda da incantatrice. Capace di reinterpretare la grande storia del rock con tutte le sue sfumature in modo personale ed originale: dal blues al folk, dal rock’n’roll al punk, dal dark/Wave al cantautorato italiano e dialettale lasciando il proprio segno. Meriterebbe le prime pagine che la scena musicale italiana non le dà, così com’è, persa in altri affari, artisticamente di poco conto e irrilevanti. In altri paesi, il termine di “poetessa” le spetterebbe di diritto.Tanto per intenderci.
A kind of blues
ruba quasi per intero il titolo e la copertina (da applauso) al classico dei classici di Miles Davis, ma soprattutto sembra rubare l’anima al diavolo in undici canzoni tra originali e cover (mai scontate) che puzzano di fumo di sigaretta, moquette sudice da night club di quart’ordine, bicchieri di whisky abbandonati e stagnanti e amori da una notte.
Accompagnata dai fedeli Sinnersaints, Lilith apre il disco con tre composizioni originali: Lo faccio per te composta da Nicola Faimelli è una notturna ed oscura ballad che scava nella profondità dei sentimenti di un rapporto con la sua voce che sa essere ancora più profonda. Jimmy il portento scritta da Pier Adduce è storia di sangue da balera di periferia mentre Mr. Know it all è un rock’n’roll che cita Richard Hell, scritta con Luca Giovanardi dei Julie’s Haircut e Ferruccio Quercetti dei Cut che si ripete nella splendida My babe looks like a stranger, un darkeggiante rockabilly.
La rilettura di La Notte di Adamo, canzone datata 1965 e che Lilith fa completamente sua potrebbe essere il manifesto dell’intero disco. Tutta da riscoprire.
Tra omaggi al suo primo gruppo Not Moving con la riesumazione di Baron Samedi, agli Statuto con la loro bella Ghetto, e agli americani Nuns con Lazy , a colpire sono le sue Wake up and go(in dialetto) e E’ qui , sue vecchie composizioni riprese e tirate a lucido.

Love in Vain di papà Robert Johnson, posta in chiusura, è segno di continuità e fedeltà verso un modo di fare musica che non passerà mai di moda.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=tt3iXxoMIhA[/youtube]

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