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N-Sambo – Sofa Elettrico/Suspended

2011 - Snowdonia
pop/experimental

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Tracklist

Sofa Elettrico
1.La giornata di Cloe
2.Sofà
3.Arance
4.Tre
5.Aa
6.Novembre
7.Nòvotocco
8.Zappaterra
9.Feedback
10.Piano, piano
11.Edizione straordinaria
12.Arpeggio
13.Drake

Suspended
1. Suspended
2. Bar
3. Electric Shock
4. Film
5. Electro_pop
6. Limbo
7. When I'm alone
8. Cutoff
9. Vertigo
10. I'm in lov

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Nicola Sambo ha rilasciato nell’arco di pochi mesi dell’anno scorso due album di interessante e curiosa genesi nell’ambito di una scrittura cretiva che possa metabolizzare il grande maelstrom stilistico che ci circonda.

Il primo, rilasciato da Snowdonia, “Sofa Elettrico” ci ha posto l’artista livornese come un capace multi strumentista che è riuscito nel difficile compito di unire spunti tecnici e stilistici proveniente da diversissime culture musicali.

Se il mutante incontro tra arpeggi di chitarra e strutture elettro matematiche di “La Giornata di Cloe” si andava a sciogliere nel più fluido coacervo noise pop di “Sofà” e nelle stratificazioni più esotiche, plastiche e armate di caldo groove di “Arance”, era in “Novembre” che potevamo cogliere la complessità del lavoro dell’artista livornese.
Qui in un difficile organismo nervoso si cuciono insieme feedback, tastiere 70s, spazi ambient e momenti più al limite tra l’introspezione astratta e ritmi tribali. Il risultato è un’immagine drogata e assuefacente in cui tantissimi stimoli cromatici aleggiano in spirali concentriche.
Peccato, per certi versi, che il disco si esaurisca in una serie di brani fondamentalmente minimali (“Arpeggio”, “Droke”, “Piano, Piano” che accarezzano l’ascoltatore con la loro sobrietà e delicatezza, ma lasciano una strana nostalgia. Una sensazione caduca che si accosta male a un album dalle ottime idee creative.

Probabilmente è per ricucire questi elementi che l’artista ha voluto rilasciare alcuni mesi dopo un nuovo disco, “Suspended”. Qui è già presente un forte elemento caratteristico, la voce.
“Sofa elettrico”
è un disco strumentale che non ha bisogno di parole o false liriche, riesce pienamente nella sua indipendenza. Ma talvolta la sua complessità peccava di un approccio mentale molto astratto.
Qui si cerca l’atmosfera di un’opera più retorica e lirica. I collaboratori che troviamo provengono da Ottavo Padiglione, Snaporaz, Cappanera, Bimbo e Compact Moroboshi, dove suona anche il nostro.
In “Suspended” troviamo le radici che segnavano anche il precedente lavoro: un’oscura psichedelia sintetica, ambientazioni riflessive e quasi droniche, un’anima rock\fuzz che si risveglia improvvisa, e una doppia anima post punk\elettro che riesce a chiudere il cerchio con una capacità compositiva rara ma non egotistica.
L’iniziale “Suspended” è il preludio a quello che ci aspetterà d’ora in poi. Una stratificazione ipnotica e mentale che viene smossa da robusti feedback acuti e ritmiche dritte. Mentre la voce esalta la carica emotiva che si crea con parole centellinate.
“Bar” ci ricorda i primi NIN degli anni ’90. Il riverbero oscuro che avvolge il caldo basso ovattato e la cacofonia vitrea della drum machine, ci portano in una corsa sperduta tra vicoli escheriani.
Il trittico che seguirà: “Electric Shock”, la strumentale “Film” e “Electro Pop” è il cuore vero del disco. Qui ritroviamo non solo l’intimismo di “Sofà Elettrico” ma una forma canzone più propria e completa. Se gli sperimentalismi che abbiamo avuto di fronte affascinavano per la loro architettura cerebrale, in cui un groove nascosto riusciva a prendere talvolta il sopravvento, è con questi brani che raggiungiamo un’ulteriore compiutezza.
Anche le successive “Limbo” e “Cutoff” risentono di questo nuovo elemento, riuscendo a chiudere la propria carica rumorosa e distorta dentro una cantautoriale melodia.
La pre-conclusiva “Vertigo” mostra un’anima giocosa e rock più diretta, con i suoi inserti 8bit e una sezione ritmica più grezza e violenta, peccato che si esaurisca forse troppo velocemente.

L’immagine totale che si riceve da questi due lavori di Sambo è di un’artista che sa assimilare gli spunti attorno a sé senza diventarne schiavo e proponendo una visione personale che prende il sopravvento e fa dimenticare le radici, i sentieri che ha percorso. La sperimentazione e il lavoro spesso maniacale che accompagna i lavori che abbiamo analizzato sono i primi passi per quello che possiamo sperare sia un grande lavoro di ricerca e composizione. Una dedizione che oggi manca e si fa desiderare sempre di più.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=QK-448C3YDU[/youtube]

 

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