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AA. VV. – Trevor Jackson Presents Metal Dance, Industrial, Post Punk, EBM Classics & Rarities 80-88

2012 - Strut
industrial/post-punk

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Tracklist

CD 1
1.The Bubblemen – The Bubblemen Are Coming
2.400 Blows – Pressure (Club Pressure) 3.Cabaret Voltaire – Seconds Too Late
4.Neon – Voices
5.Pete Shelley – Witness The Change (Dub Version)
6.Shock – Dream Games
7.Executive Slacks – The Bus
8.Analysis – Surface Tension
9.Nitzer Ebb – Control I'm Here (Clouston's Controlled Edit)
10.DAF – Brothers (Mix Gabi)
11.Portion Control – Divided
12.Stanton Miranda – Wheels Over Indian Trails (Dub)
13.Jah Wobble – Invaders Of The Heart (Exotic Decadent Disco Mix)
14.SPK – Metal Dance
15.Fini Tribe – De Testimony

CD 2
1.Alien Sex Fiend – Under The Thunder (Ignore The Dub)
2.Hard Corps – Je Suis Passée (Dub)
3.Naked Lunch – Slipping Again
4Secession – Touch pt. 4
5Severed Heads – Dead Eyes Opened
6.The Cage feat. Nona Hendryx – Do What You Wanna Do (Dub)
7.Yello – You Gotta Say Yes To Another Excess (UK Promo 12" Version)
8.Ledernacken – Amok!
9.Nash The Slash – Womble
10.John Carpenter & Alan Howarth – The Duke Arrives: The Barricade - The President At The Train (12" Re-Edit)
11.Diseño Corbusier – Golpe De Amistad
12.Schlaflose Nachte – Move
13.23 Skidoo – Coup (In The Palace)

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In venticinque anni di carriera, Trevor Jackson ha cercato di plasmare attorno a quella che è la sua visione artistica una cifra stilistica perfettamente riconoscibile, composta essenzialmente da immagini e musica.
Lo ha fatto, come al solito, nelle più disparate vesti: in ambito musicale, oltre ad avere un progetto proprio ( denominato Playgroup) ha per esempio prodotto dischi e formato una label, la Output recordings, dalla quale sono usciti nomi del calibro di Rapture e LCD Soundsystem.
Giungendo adesso alla presente raccolta di pezzi cosiddetti metal dance del periodo ’80-’88, il nostro si è misurato in maniera fantasiosa e concreta al tempo stesso con l’ attività di Dj, mestiere che sembra conoscere oramai a memoria ed in cui riconosce tutto sommato un certo valore compilatorio.

In “Trevor Jackson Presents Metal Dance, Industrial, Post Punk, EBM Classics & Rarities 80-88” – questo il nome completo – industriali, post-punkers e new-wavers in generale troveranno pane per i loro denti, soprattutto perché tutte queste correnti verranno rievocate per mezzo delle atmosfere dancefloor, in maniera fedele e per nulla svogliata o peggio ancora monotematica, considerando altre uscite vantanti il medesimo target.
E quasi a voler fare da collante tra la marea di microcosmi che tali nomi includono, Trevor Jackson organizza il suo Dj set – un doppio, dalla tracklist variabile, lungo più di due ore – in maniera piuttosto eterogenea, cercando di assecondare al tempo stesso l’ appassionato di dance quanto quello di weird waves varie, senza mai andare fuori tema, ovvero senza mai privare la compila dell’ essenziale componente metallica.

Il primo CD ben rispecchia la personale ricerca di Trevor, capace di pescare a piene mani tra audaci divertissement ( The Bubblemen Are Coming dei Bubblemen), sperimentalismi a go go ( Pressure dei 400 Blows, peraltro seguita dal dub acido dei Cabaret Voltaire) e perfetti pezzi synth/dance pop ( è il caso di Witness The Change di Pete Shelley e di Wheels Over Indian Trails di Stanton Miranda).
Come avrete notato tra i nomi in scaletta si trovano tracce di molti volti noti, già ampiamente conosciute e per questo manipolate a dovere dallo stesso Trevor, molto spesso in modalità dub: non a caso uno dei migliori episodi è proprio Invaders Of The Heart di Jah Wobble, un lungo ed alienato rito iniziativo ( del rave a venire, ma non solo) a cui viene riservato un missaggio in chiave exotic decadent disco pressochè impeccabile.
Prima di questa rarità ed oltre ad apprezzabili stramberie lo-fi ( The Bus degli Executive Slacks) o tagli elettronici pregevoli ( Voices dei belgi Neon), la scena va con tutto rispetto riservata a vere perle, come al magistrale remake di Brothers – da parte proprio di Gabi Delgado – dei DAF, padri indiscussi di palcoscenici come questo, ed alla più evoluta EBM dei Nitzer Ebb, che con Control I’m Here fondono dance ed industrial distillando emozioni pure.
Il brano degli SPK che dà il titolo alla raccolta è contrassegnato invece da percussioni marziali, che ben incarnano la succitata filosofia, a metà tra sperimentazione e svago.

Il secondo CD vede l’ estremizzazione delle scelte fatte sino ad ora, con un manipolo di artisti davvero poco conosciuti impegnati a trovare il giusto equilibrio tra esigenze pop e richiami industriali: non sempre verrà trovato il giusto dosaggio, ma è certo che i tentativi dei vari gruppi ( meno sgangherati di quello che si possa pensare) ben inquadrino la filosofia della prima esplosione dance, la lezione che Trevor Jackson porta avanti da una vita.
Quindi dopo aver goduto di fronte ai primi storici anthem ( Under The Thunder degli Alien Sex Fiend, Je Suis Passée degli Hard Corps) e sopportato forse quello che potremo definire l’ unico vero passo falso della seconda trance ( mi riferisco all’ esagerata Do What You Wanna Do di The Cage feat. Nona Hendryx), l’ attenzione si sposta verso piccole ma incredibili sorprese, quelle che in particolare ci regalano Severed Heads, Ledernacken e Secession.
Dietro di loro infine si nascondono nemmeno troppo timidamente alcune piacevoli riscoperte, come il funk schizzato dei 23 Skidoo, la dance radicata nel synth-pop degli Yello o l’ abbacinante duetto all’ insegna di soundscapes puramente cinematografici di John Carpenter & Alan Howarth.

P.S. La Strut, etichetta che distribuisce il disco, ha comunicato che ci sono stati inizialmente errori nell’ ordinare la scaletta del secondo disco; per maggiori informazioni consultate direttamente il sito ufficiale ( http://www.strut-records.com/).

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=TnFTBOtBTKg[/youtube]

 

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