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Prong – Carved Into Stone

2012 - Long Branch Records
metal/industrial

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Tracklist

1. Eternal Heat
2. Keep On Living In Pain
3. Ammunition
4. Revenge ... Best Served Cold
5. State Of Rebellion
6. Put Myself To Sleep
7. List Of Grievances
8. Carved Into Stone
9. Subtract
10. Path Of Least Resistance
11. Reinvestigate

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La gogna (forca in questo caso), sempre in agguato per chi ha avuto il merito di elevare il metal, portandolo su quei piani alti da cui altri hanno solo potuto limitare l’azione a pura imitazione e  scopiazzatura, costringe a mantenere la qualità delle proprie uscite discografiche sempre ad alti livelli.

I newyorchesi Prong sono uno di quei gruppi di culto che nonostante non abbiano mai ottenuto il successo che meritavano, pur avendo avuto un piccolo momento di gloria e visibilità ( i grandi misteri della musica a cui aggiungo Voivod e King’s Xopininione personale-), almeno in quattro dischi della loro discografia (Beg to Differ-1990, Prove You Wrong– 1991 ,Cleansing-1994 e Rude Awakening-1996) hanno segnato l’evoluzione del crossover negli anni novanta. Sempre lontani dal pericoloso mainstream, testi scomodi e ficcanti ed una proposta musicale mai troppo accondiscendente nonostante i numerosi inserti melodici e loop industriali. Un background che cercò di unire la ferocia delle origini primitive a suon di thrash/hardcore con i sintetici suoni della new wave più scura, cupa e apocalittica.
Tommy Victor, che da alcuni anni preferisce donare il suo tempo e la sua tagliente chitarra al “sempre più perso” Danzig e ai Ministry un po’ inutili degli ultimi dischi in balia di un indeciso Al Jourgensen, non ha comunque mai abbandonato la sua creatura. Dopo averla riformata nel 2003 con il poco considerato Scorpio Rising, con molta parsimonia l’ha mantenuta in vita, con continui cambi di formazione che, se da un lato non hanno mai raggiunto la perfezione dei tempi migliori ( quelli di Ted Parsons, Troy Gregory e il povero Paul Raven) non hanno, comunque, mai influito troppo negativamente sulla proposta musicale. Ora ad accompagnarlo ci sono Tony Campos al basso e Alexej Rodriguez alla batteria.
Carved Into Stone sembra ritornare alle sonorità dei dischi dei primi anni novanta, dopo la sbornia di veloce thrash metal che animava il precedente Power Of The Damager (2007). Le contaminazioni che fecero di Cleansing un disco perfetto, rivivono in Revenge best served cold che riprende il discorso là dove finiva  Snap your fingers, snap your neck, la freddezza degli inconfondibili riff “groovy”di Victor in State of Rebellion riportano a quei tempi, la particolarità intricata della titletrack che unisce la melodia ad una seconda parte di canzone cadenzata e pesante in odor di Sabbath, assoli di chitarra numerosi ed ispirati e Path of Least resistance e Reinvestigate che guardano prepotentemente ai mentori Killing Joke, tra le primarie influenze mai nascoste ma riverite e citate.

Non mancano episodi più veloci e thrash oriented come l’iniziale Eternal Heat  e la possente Keep on Living in Pain, o quasi hardcore nell’ urgenza belluina che anima List of grievances.
Con questo disco i Prong di Tommy Victor ritornano alle sonorità e livelli degli anni novanta. Anche se spesso serpeggia un certo dèjà vu, che concediamo ben volentieri, Carved Into Stone potrebbe essere l’anello mancante tra Cleansing e Rude Awakening. Un ritorno gradito.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=mNzUmfL1Mqc[/youtube]

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