Quando due somari come Orsomaria Arrighi (chitarra valigia e voce ragliata) e Giacomo Ferrari (batteria e cori ragliati) si riproducono selvaggiamente non può che nascere un Asino. Come sarà Crudo?
Questo duo rappresenta l’anello di congiunzione tra il rock più rumoroso dei Fluxus, la narrazione Carveriana e il non-sense dei Klippa Kloppa. Da ascoltare ad alto volume mentre si mangia un panino con la mortadella o si legge qualche rivista pulp di vecchia data. Questi due architetti anarchici del suono danno vita a uno spettacolo scenico dove si alternano parti urlate, spoken world bukowskiano e deliranti vortici sonori che vi costringeranno a mantenere alta l’attenzione per non perdere pezzi dell’EP. Allora sarete già schiavi dell’Asino. Finito l’ascolto si sente l’urgenza di sentire altro materiale, di aspettarli dal vivo e inizia a generarsi un’aspettativa sana e genuina che non ha nulla a vedere con l’hype costruito a tavolino che tanto è di moda in questi ultimi anni. In questa orgia sonora di gran classe va dedicata anima e udito a canzoni come “Mi sono bruciato con i coriandoli”, “Chinaski” e “Pre ’67 D.C.”. Volete fare largo ai giovani? Bene, supportate l’Asino e iniziare a diffondere il verbo.
Dio stramaledica l’Asino.
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