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Ne Obliviscaris – Portal Of I

2012 - Code666
death/black/progressive/metal

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Tracklist

1. Tapestry Of The Starless Abstract
2. Xenoflux
3. Of The Leper Butterflies
4. Forget Not
5. And Plague Flowers The Kaleidoscope
6. As Icicles Fall
7. Of Petrichor Weaves Black Noise

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Ne Obliviscaris: non dimenticare. Concetto semplice e diretto, ma che rimanda a un caleidoscopio di interpretazioni potenzialmente infinito, che risulta certamente affascinante ed emozionante, tanto quanto la musica proposta da questo intraprendente gruppo australiano.

“Portal Of I”, debutto del sestetto di Melbourne, è un concentrato di metal estremo, cangiante e multiforme, che spazia senza problemi dal death al black, dal prog al gothic, grazie a non comuni capacità compositive e interpretative. L’ambizioso progetto della band è dotato di tutto l’equilibrio strutturale e talento tecnico necessari alla sua completa riuscita, e infatti siamo al cospetto di uno degli album più validi e sorprendenti dell’anno in corso.
Sette brani, per oltre 70 minuti di musica, numeri che delineano i contorni di una proposta certamente complessa e molto articolata, che incorpora elementi affini a Opeth, My Dying Bride, Cynic, Agalloch, Intronaut, ultimi Mastodon, in un incessante proliferare e mutare di atmosfere e sensazioni.
La formazione include basso, batteria, due chitarristi, due cantanti e un violinista, permettendo un ampio ventaglio di possibilità e soluzioni (folk, flamenco, neoclassical, jazz), come si può apprezzare sin dall’opener “Tapestry Of The Starless Abstract”.
Il palese talento dei Ne Obliviscaris permette loro di mantenere un livello qualitativo elevato e costante, senza battute d’arresto o cali di tensione, sia che si tratti dei frangenti più heavy e d’impatto (“Xenoflux”, “As Icicles Fall”), sia nelle atmosfere acustiche e dilatate di “Forget Not”.
L’essenza tipicamente e genuinamente progressive della band emerge in modo spontaneo, come tendenza al gioco di rimandi e incastri compositivi, cambi di tempo, sezioni soliste, ma viene perfettamente bilanciata dalla costante esigenza/urgenza espressiva, la vera priorità comunicativa della band.
“Portal Of I”, a dispetto dei complessi e sofisticati elementi di cui è composto, è un’opera scorrevole e davvero appassionante, nella quale concetti come melodia, armonia e arrangiamento sono portati a un livello superiore, tale per cui il disco non esaurisce affatto le sue potenzialità in una manciata d’ascolti, ma continua ad avvincere e rivelare progressivamente i suoi segreti e le sue diverse sfumature.

Un piccolo grande capolavoro, che ribadisce quanto sia raro trovare contemporaneamente ambizione, talento e anima, all’interno di una stessa opera artistica.
Ne Obliviscaris, chapeau!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=2KM1_nV5Ayk[/youtube]

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