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FATHER MURPHY + Coclea – Blah Blah, Torino, 9 luglio 2012

È una serata calda, molto calda e Torino si muove a rilento tra la semi-vita dei locali notturni e le passeggiate sotto i portici. Su una distesa zona pedonale c’è il Blah Blah che si trova nella centralissima Via Po, esattamente al numero ventuno.

Mentre aspetto il mio amico Lorenzo sorseggio una birra e alle ventidue inizio ad entrare in sala. Devo essere sincero, ho pensato il peggio per via delle sette persone (compresa la mia reflex) presenti in sala…un altro concerto-setta per pochi eletti? Per fortuna che questa mia brutta impressione sparisce appena inizia l’evento con un sala sempre più piena, pienissima. Sale sul palco Coclea, il progetto solista di Guilherme Gonçalves, chitarrista dei Gala Drop. La sua esibizione è sviluppata su una lunga suite strumentale che, grazie anche alle immagini mandate il loop sullo schermo, rimanda la mente ad uno stato primordiale e intimo, dove emozioni contrastanti si mischiano tra di loro in modo armonioso e naturale. Lo stesso si può dire del suo progetto in cui le parti più rumorose convivono, ferite a parte, con le violenze noise. Viene seguito con piacere, riceve applausi, lui ringrazia e poi scompare dalla scena.

È il tempo dei Father Murphy (clicca qui per leggera la recensione dell’ultimo album “Anyway, Your Children Will Deny It”) che, saliti sul palco, iniziano a captare l’attenzione del pubblico, sempre più numeroso, con un percorso musicale molto variegato che passa dai panorami industriali tipicamente ambient fino agli agonizzanti lamenti in chiave recitativa. I tre giocano con gli strumenti, alterano la voce e palpano un immaginario oscuro e impreciso rendendolo sempre più proprio. Una signora esibizione che infuoca il pubblico con un lunghissimo applauso finale. Loro si emozionano, fanno il bis e poi tornano a casa. L’ultimo disco dei Father Murphy è tra le uscite più belle dell’anno e anche dal vivo sono una gioia per chi cerca un gruppo dal sapore internazionale e che si muove sui sottili fili dell’anima senza fare compromessi.

a cura di Fabio La Donna

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