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Altieri/Balestrazzi/Becuzzi – In Memoriam J.G. Ballard

2012 - Industrial

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Tracklist

1.Running Wild
2.Crash
3.Interlude One
4.The Drowned World
5.The Atrocity Exhibition
6.The Crystal World
Interlude Two
7.Concrete Island
8.High Rise

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Ho di fronte un lavoro scritto a sei mani da Corrado Altieri (Candor Chasma, Monosonik, TH26), Simon Balestrazzi (TAC, Kino Glaz, Candor Chasma, Dream Weapon Ritual) e Gianluca Becuzzi (Limbo, Pankow, Kinetix) dal titolo In Memoriam J. G. Ballard. Un disco ispirato dalle novelle e dai romanzi di uno scrittore che, nel corso della sua vita, ha saputo influenzare intere generazioni con la new wave, l’immaginazione e il remare sempre e comunque contromano.

Il disco è composto da nove pezzi dove ogni canzone riporta il titolo di qualche lavoro di Ballard: abbiamo il feticismo noise di Crash, l’autodistruzione della forma sonora di The Drowned World, il surrealismo degli Interlude e tanto altro ancora. Le sonorità rimandano quindi a un mondo industrial old school, dove l’eccessività dei contenuti di bassa qualità della scena attuale sembra solo un lontano ricordo; In Memoriam J. G. Ballard è una miscellanea di suoni che vengono raccolti e distillati in modo capillare, poche gocce che rendono grande e minimale l’opera. L’arte di arrangiarsi e creare qualcosa di sublime, un sibilo rumoroso che si mischia a una motrice e genera la colonna sonora ideale per leggersi Empire of the Sun. Vanno citate anche la spiazzante Running Wild e The Atrocity Exhibition, quest’ultima una lunga suite (oltre i quindici minuti) di dronici rumori che si mischiano a schegge elettroniche impazzite. A sigillare tutta la produzione, un impulso rumoroso che percorre quasi silente la colonna spinale di questi tre “creatori di vita” e che diventa simbolo referenziale di un mondo futuro solo immaginato ma raccontatoci a meraviglia già negli anni 70. A concludere High Rise, la ricerca dell’universo dentro di se, un vortice, infine un sibilo e le danze si chiudono. In silenzio. Di nuovo.

Altieri, Balestrazzi e Becuzzi si uniscono e realizzano un tributo dal sapore industriale\noise dove ricerca e tradizione si violentano continuamente creando un lavoro di pregiata fattura che sicuramente si adatterà al palato di tutti quelli che cercano qualcosa che non sia prodotto in modo dozzinale ma bensì con criterio e intelligenza. James Ballard is dead, long live James Ballard.

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