I Keiki si autodefiniscono una “satanic-pop band”, ma più che frusta e tridente sembra che il particolare duo belga si trovi più a suo agio con distorsioni elettriche e programmazioni di drum machine.
”Popcorn from the grave” è il loro terzo album e, sebbene il lavoro si riveli più carico e definito rispetto ai precedenti, i Keiki non riescono ancora a convincere del tutto.
Il sound gronda di atmosfere cupe e l’humor nero dei testi la fa da padrone (temi preferiti la pazzia e la morte, anche se il tentativo più o meno velato è quello di sdrammatizzare): le parti melodiche ondeggiano tra grezze derive indie-punk e tentazioni elettro-pop, lasciando un retrogusto dolciastro che però non riesce a coinvolgere come dovrebbe.
Pare che i Keiki non ne vogliano proprio sapere di prendersi troppo sul serio, l’impressione è che il progetto musicale non possieda ancora dei contorni ben definiti, e che le singole tracce risultino troppo fini a se stesse per poter essere considerate alla stregua di un intero album.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=eCjjx8_PuAk[/youtube]