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LAST MINUTE TO JAFFNA: Germany Tour Report

I Last Minute To Jaffna sono uno di quei gruppi che seguiamo con molta attenzione. Fanno un mix di post-core, drone e atmosfere cupe che porta alla creazione di una musicalità sublime e ipnotica. Recentemente sono voluti andare in Germania per vedere Legoland e portare un po’ di morte e distruzione a Ravensburg e Gunzburg. Di seguito il tour report a cura di Dano.

E’ strano trovarsi a scrivere il report di un weekend in Germania, sapendo che verrà poi passato su Impatto Sonoro… Tocca tralasciare un sacco di cose, tralasciando quelle che magari interesseranno meno a chi leggerà. E allora tralasciamo la sveglia, tralasciamo il carico del furgone, diciamo che verso le 11 di un venerdì di ottobre partiamo da Torino. Foschia padana attorno a noi che piano piano si dirada lasciando spazio al sole e a un cielo tersissimo. Superiamo Milano, è segnalata coda in dogana a Chiasso ma passiamo senza problemi. Salendo al San Bernardino il furgone fatica un po’. Le montagne attorno sono già imbiancate, e la giornata spettacolare ci regala panorami incredibili. Andre fa qualche foto.
Scendiamo lungo la valle del Reno, attraversiamo il Liechtenstein e passiamo in Austria, costeggiamo il lago di Costanza e in un’oretta e arriviamo a Ravensburg. Troviamo quasi subito il locale e l’impatto è ottimo. Il Balthes è nel centro medievale della città, è piccolino, al piano terra c’è un caffè/birreria e sotto la sala concerti. Le scale sono una maledizione per portare giù le casse, ma appena scesi sotto rimaniamo stupiti dalla volta di mattoni e dal palco, grande il giusto, con luci e impianto adeguati.
Facciamo il soundcheck, e aggiustati i volumi lasciamo spazio agli Enter The Void; avevamo già diviso il palco col vecchio gruppo di Alex e Marc, i Bomali, un paio d’anni fa a Konstanz e ritrovarli qua stasera è stata una piacevole sorpresa.
La cena è sorprendentemente buona per gli standard tedeschi, ma la birra per i nostri standard decisamente di più. Alle 22 il locale è bello pieno, gli Enter The Void cominciano. Buon concerto il loro, ottimi i suoni. Una mezz’ora abbondante e tocca a noi. La gente è bella calda alla faccia degli stereotipi, risponde bene e rimane incollata lì davanti. Suoniamo più di un’ora e alla fine ci chiedono anche un bis.. non ce lo aspettavamo, non ce l’eravamo preparati, ma in un attimo ripeschiamo un pezzo vecchio e voilà. Finisce il concerto, in tanti vengono a chiederci cd che non abbiamo: il vecchio disco è andato esaurito, quello nuovo ancora non è uscito. Per fortuna almeno un po’ di magliette le abbiamo e riusciamo a venderne qualcuna.
Fine serata, carichiamo il furgone, salutiamo Alex e andiamo a casa di Markus, il fonico, a dormire. Nel tragitto passiamo davanti alla Ravensburger, un enorme capannone che ci immaginiamo pieno di tessere di puzzle tipo deposito di zio Paperone. Dopo una ventina di minuti arriviamo in una vecchia cascina sotto uno dei cieli più stellati che io ricordi. Il posto è fighissimo, essenziale ma accogliente. Markus si è anche fatto un piccolo studio in casa; prima di andare a letto facciamo un po’ di chiacchiere, tra due noci e un panino. E’ tardi, domani Legoland ci aspetta.
Sveglia, doccia, sontuosa colazione con tanto di bretzel. Fuori dalla finestra c’è un’altra giornata splendida, prati verdissimi e mucche che pascolano. Salutiamo Markus, ci diamo appuntamento per il prossimo anno.. vista l’accoglienza speriamo di tornare!
Partiamo per Guenzburg. Mentre ci avviciniamo, sull’autostrada cominciano a comparire i cartelli per Legoland, non vediamo l’ora di arrivarci. Arriviamo a Roefingen, a casa di Fidji. E’ un piacere rivederlo dopo due anni.. ci fa salire in casa, dove conosciamo la sua compagna Kathrin, e ci fa vedere le foto di suo figlio, nato da pochi mesi. L’ha lasciato dai suoceri per poterci portare a Legoland.
Legoland è un posto assurdo, da bambino andarci era il mio sogno, oggi finalmente ci siamo! E’ veramente incredibile quello che quattro cretini come noi possano combinare in un posto del genere.. Il parco è favoloso, in particolare la parte di Miniland, con la ricostruzione in Lego di diverse città (tra cui Venezia!) e di varie scene della saga di Guerre Stellari. Immancabile la foto di gruppo assieme a un Darth Vader a grandezza naturale, ovviamente tutto fatto di mattoncini.
Alle cinque ce ne usciamo e andiamo al Donaustueble, dove suoneremo stasera. Non c’è ancora nessuno degli altri gruppi, e il proprietario ci accoglie alla maniera tedesca: birre per tutti.
Alla spicciolata arrivano i Raw Ensemble e gli Attack Of The Mad Axeman; siamo curiosi di sentirli, dei nostri amici li hanno visti all’Obscene Extreme Festival e ce ne han parlato molto bene. La loro particolarità è che si vestono da animali mentre suonano: una tartaruga che canta, un gufo alla chitarra, un’ape al basso e una lumaca alla batteria. Più tardi scopriamo che gli Schmand, il quarto gruppo di stasera – che ieri sera erano venuti a vederci a Ravensburg, non suoneranno: il batterista nella notte ha avuto un brutto incidente in macchina.
Una calda zuppa per cena mentre il primo gruppo fa il soundcheck e la serata comincia. Birre su birre, poi partono i Raw Ensemble: thrash anni ’80, fatto bene, ma un po’ fuori dalle nostre corde. Il pubblico si scalda. Dopo una quarantina di minuti tocca a noi. Sul palchetto stiamo stretti stretti, facciamo il nostro set e la gente apprezza. Quando partono gli Attack Of The Mad Axeman il locale è pieno e si scatena il pogo. Hanno una gran bella botta, ottimi suoni e sono precisissimi. Il batterista in particolare suona fortissimo, una vera macchina da guerra. I travestimenti sono fatti strabene e con l’aggiunta di un paio di petardi che scoppiano a tempo sugli stacchi conquistano tutti. Suonano mezz’ora filata senza mai calare di intensità, veramente un gran concerto il loro!
Come ieri sera qualcuno vorrebbe comprarci dei cd, ma non ne abbiamo. Fidji e Peter, che hanno organizzato la serata, parlano di future date la prossima estate, incrociamo le dita!
Andiamo a dormire all’ostello con gli AOTMA, il tempo di un’ultima birra e ce ne andiamo a dormire.
Ci svegliamo a mezzogiorno e fa freddissimo, il caldo (insolito) dei due giorni precedenti ha lasciato posto a un’umidità assurda. Salutati gli Axeman torniamo a Roefingen a salutare Fidji prima di ripartire. E’ davvero un grande, una di quelle persone con cui negli anni si è creato un bel legame, che trascende ogni aspetto musicale. Una tazza di caffè bollente, un abbraccio e ci rimettiamo in marcia. Il viaggio scorre senza problemi, anche se siamo un po’ stanchi. Facciamo una sosta obbligata in autogrill per mangiare un bratwurst. Tornati in Italia, ci fermiamo a Busto Arsizio per lasciare Andrea e ripartiamo per Torino. Arriviamo allo United che è quasi mezzanotte, stanno suonando i Talibam. Scarichiamo il furgone e ci beviamo una birra guardando la fine del concerto.  Una chiusura degna per un weekend memorabile!

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