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Il Collezionista Di Ossa

Scarce, Childs, Tasaday: Il Collezionista Di Ossa #17

Camminando nei meandri oscuri dei magazzini di Impatto Sonoro ci siamo imbattuti in molti cadaveri, interessanti resti umani che il tempo ha dimenticato e che abbiamo deciso di riportare alla luce per non lasciare alla polvere tutte queste avvincenti storie. Afflitti dalle nostre turbe ci sentiamo un misto tra The Bone Collector e Karl Denke. Presentarvi direttamente il corpo non sarebbe abbastanza frizzante, pertanto ci siamo imposti che ogni numero di questa rubrica sarà composta da tanti piccole falangi tagliate che vi doneremo come pillole. Starà a voi seguire le tracce al suon di musica e arrivare goduriosamente al corpo del  reato.
“Mini-recensioni” di dischi finiti nel dimenticatoio, ristampe di glorie del passato, bootleg, archivi musicali e nuove uscite in formato musicassetta.
Dalla minimal wave all’industrial, passando per gruppi underground est europei, giapponesi e catacombe innominabili.

A cura di Fabio Gallato.

Scarce – Deadsexy (Paradox, 1995)
Nel marasma di band che ad inizi ’90 hanno animato la scena grunge, c’è tutto un esercito di gente che, per ragioni ovviamente varie, o non ha sfondato per niente, o non ha semplicemente ottenuto il successo che si meritava. In quest’ultima categoria ci sono gli Scarce, powertrio proveniente da Providence, in Rhode Island, autori di vari ep e di un solo promettentissimo Lp: “Deadsexy” è una bomba non totalmente esplosa che raccoglie l’approvazione generale, ma non riesce a far scattare la decisiva scintilla nei cuori di critica e pubblico. Ci sono alcuni pezzi trascinanti e folgoranti (“Honeysimple” e “Freakshadow”), altri assolutamente geniali (“Glamourizing Cigarettes”, “All Sideways”, “Given”), altri che invece scivolano piacevoli ma anonimi nell’ingenuo bisogno di rifarsi agli amici più grandi (“Days Like”, “So, Thrill Me”). Un bel carico di sfiga che si presenta sotto forma di tragedia mette fine a quella che, a mente fredda, avrebbe potuto essere una carriera da autentici numeri uno: a poche settimane dall’uscita del disco, durante il tour di presentazione dello stesso, il cantante e chitarrista Chick Graning, viene trovato a terra privo di sensi, vittima di un’emorragia cerebrale. Dopo due settimane di coma e una battaglia vinta con la morte, gli Scarce si sciolgono relegando “Deadsexy” nel limbo di quei dischi bellissimi e maledetti.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=SLgG6Ck99oY[/youtube]

Childs – Yuy (Static Discos, 2006)
Post-rock, shoegaze, ambient, trip-hop ed un gusto per l’estetica dei suoni da far invidia. “Yuy” dei Childs è un gioiellino nascosto e misconosciuto fatto di delicata eleganza e commovente ricercatezza, che senza nulla invidiare a giganti come Mono, Explosions In The Sky o i nostri Giardini Di Mirò, riesce a coinvolgere ed avvolgere tutti i sensi in un’esperienza a tratti totale. Si mischiano le costruzioni arquate del post-rock più classico alle smussature gentili del trip-hop, parabole ambient e cascate shoegaze in un iperglicemia generale che sa toccare perfino i tasti di una certa indietronica stile Notwist o The Books. Una gemma incredibile che scivola in punta di piedi per non disturbare, ma che dentro lascia un segno grande così. Ah, i Childs  sono Paúl Marrón, Manuel Castañeda & Rafael Olivarría e vengono da Guadalajara, Messico.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-dIR_K79F54[/youtube]

Tasaday – Con Il Corpo Crivellato Di Stelle (Wallace Records, 2002)
Nel 2002 i Tasaday danno alla luce un nuovo lavoro dal titolo “Con il corpo crivellato di stelle”, mostruosa creatura stampata in 50 diverse versioni, ciascuna distinta da una differente copertina. Un’opera d’avanguardia che esplora i confini dell’industrial con sferzate noise e un ritmo spesso figlio della musica tribale. Tra gli 11 brani in tracklist spiccano una splendida “Day is Done” in cui la voce si fa notare per la somiglianza con quella di Bjork e il capolavoro “Smiles”.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=tBE02FSuPQM[/youtube]

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