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GIRLS JUST WANT TO HAVE FUN – Prince Rama + Mushy Live @ Traffic Roma

STURM & DRUNK E TRAFFIC PROM PRESENTANO

GIRLS JUST WANT TO HAVE FUN

Prince Rama + Mushy Live @ Traffic Roma

Parole: Federica Ina Lemme

Visioni: Daniele Vergni

Torno a casa con la luce del mattino. Mia madre dice: “Quand’è che vivrai per bene?”. Mamma cara … le ragazze vogliono solo divertisti. In un club capitolino sospeso sopra albe artificiali composte da rossi (e)virati con Photoshop. Tra visioni lynchiane che prendono vita nei temp(l)i sciamanici percossi dai rituali musicali eseguiti dalle sorelle Larson, meglio conosciute come Prince Rama. Le due sirene del tormento, una scoperta degli Animal Collective, presentano l’album ‘Top Ten Hits Of The End Of The World’. Un live suonato, cantato e performato con l’ironia e l’ingenuità di chi vuole giocare con i gesti e non solo con le parole, perché capace di calpestare il pvc con calzini bucati e il tribal goth con un playback, mostrando che anche il midollo della religione Hare Krishna può essere assorbito da un sound nevrotico e sgraziato. Non sono bandiere religiose e politiche gli abiti kitsch di questa pellicola musicale dall’aria trance in cui il motivo musicale s’ attacca come la lacca. E la donna velata che in scena ricorda la celebre scena del film l’Atalante di Jean Vigo assume colori acidi e apocalittici. Non è più muta e non canta nemmeno come Patti Smith. Pure se siamo fuori orario e le contaminazioni sono concesse e ben sconnesse, le Prince Rama non si mostrano eccelse nell’innovazione. Il mistico riciclo irriverente di Bollywood e Bananarama non crea nulla di nuovo dai tempi di ‘Shadow Temple’ e conduce le due sorelle lontano dai sordi colpi che affondano nel meraviglioso tremore del set di Mushy. La diva dei milligrammi synth & cold si muove come un gatto nero proponendo al pubblico le tracce del nuovo lavoro, ‘Breathless’. L’Album, anticipato dall’EP in collaborazione con A.R.Kane, si dispiega come una vertiginosa elegia. Scivola all’interno di una convulsione pensosa dai tratti amareggiati e sincopati, ipersintetici e cinetici. Tra elettronica minimale e post punk senza lustrini. Perché nel tragico prologo di questo concerto il destino femminile è vestito a lutto. L’unico colore che vola nelle tenebre è il rosso del sangue versato dal sacrificio della parte divertente di tutte noi. E Mushy rappresenta il delitto perfetto che abbiamo dovutto compiere. Noi che volevamo solamente divertirci nell’alba diventeremo delle seguaci della rabbia iconoclasta?

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