Musicista, cantante, pittore ed autore di novelle e storie per bambini: questa è la personalità frastagliata di Micah Gaugh, che in questa raccolta di inediti sfodera la sua passione per l’improvvisazione free-jazz, accompagnato da Kevin Shea (batteria) e Daniel Bodwell (contrabbasso).
Iniziamo subito col dire che non si può parlare di vero e proprio album, ma di “riesumazione artistica” ad opera di Julien Fernandez (Africantape), che è andato a spulciare nel vasto archivio digitale di Micah, rispolverando le canzoni più rappresentative del trio, curandone poi l’artwork.
Difficile esprimere un’opinione positiva su “The Blue Fairy Mermaid Princess”: le canzoni, pur animate dal nobile intento di portare alla luce il repertorio di una band che non ha mai potuto intravedere le luci della ribalta, non decollano e presto annoiano a causa della ripetizione degli stessi schemi sonori, infine indispongono, a causa della mancanza ben più che minima opera di pulizia “sonora” in sede di post-produzione.
Di Micah tutto ciò che si può dire è che deve avere un buon talento vocale, ma tutto ciò lo si può solo percepire a causa della bassa fedeltà delle registrazioni, tutt’altro che curate: un album al giorno d’oggi per poter essere godibile (nonché “competitivo” sul mercato) non può permettersi mancanze del genere. Il rischio è che l’ascoltatore etichetti il tutto come un’infinita serie di noiosi belati di fondo.
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