Galleria Margò – Fuori Tutto

Nove tracce per un album d’esordio di un gruppo che nasce tra Milano e Bologna, i Galleria Margò, portandosi appresso tutto il bagaglio legato alla cosa e tantissime collaborazioni di altri artisti italiani per impreziosire il lavoro.

Da subito, prendendo i primi tre pezzi, si riesce a trovare un riassunto abbastanza fedele dell’intero disco: musiche orecchiabili (Giro di Vite), pezzi leggeri (Cupido se ne Fotte) e riff elettronici (Glitter).
Bisogna invece spingersi più avanti per cogliere un’alternanza di testi che descrivono sprazzi di vita quotidiana, in modo a volte originale ma che in alcuni punti tradisce un velo di banalità, con altri brani più intensi, che forse colpiscono meno al primo ascolto ma riescono a comunicare molto di più ad un orecchio attento; insomma, tra La Danza del Mentre e Distretto Nove, pezzo di chiusura, c’è una bella differenza.
Si sentono fortissime le influenze della musica italiana più o meno recente, con Battiato che regna su buona parte del minutaggio ma che non rimane da solo: per fare un esempio, la base di Paga Tu potrebbe essere stata composta da I Cani (con la speranza che questa sia un’influenza non volontaria).
Un album che decide di stanziarsi in un punto ben preciso della musica italiana, senza prendere troppa iniziativa e senza forse andare a scomodare sogni di grandezza. Un lavoro solido, privo di grosse sbavature, che saprà farsi apprezzare dagli amanti del genere ma che sembra osare troppo poco per accontentare tutti gli altri.

Tutto sommato un buon esordio, con la speranza che per il futuro abbiano in riserva spaziature di genere leggermente più ampie.

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