Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Bring Me The Horizon – Sempiternal

2013 - Epitaph
metal/merdal/core

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Can you feel my heart
2. The house of wolves
3. Empire (let them sing)
4. Sleepwalking
5. Go to hell, for heaven sake
6. Shadow Moses
7. And the snakes start to sing
8. Seen it all before
9. Anti-vist
10. Crooked young
11. Hospital for souls

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Questo disco è un concept-album che parla di una generazione di passabili musicisti in rovina. Per i Bring me the horizon non ho mai avuto ammirazione o qualche particolare sentimento di stima, sono musicisti di buon livello che si sono barcamenati nel mondo della musica.

Cominciamo con il dare in pasto alle cronache il vero motivo che ha reso i Bring me the horizon dei personaggi famigerati, ovvero quella specie di rissuccia da liceo femminile di Oliver Sykes contro il cantante degli Architects, Sam Carter. Una scena patetica preparata per finire nel guinness dei primati, un momento imbarazzante non per la carriera di un musicista, ma per la vita di un uomo di quasi 30 anni che litiga con una vocina isterica contro un essere, evidentemente, della stessa specie. In queste poche righe c’è tutta la carriera dei BMTH, c’è il curriculum di quasi 10 anni di esistenza che non hanno prodotto nulla che meriti menzioni particolari. Arrivare a produrre il quarto album e arrivare a farlo per una major (RCA) significa che l’universo del buongusto della musica si sta piegando in una curva a gomito che porterà alla rottura. Sarà una specie di big-bang in scala ridotta che finalmente metterà fine all’esistenza di gruppi, musicisti e manager osannati senza apparente motivo. Una seconda ragione della “notorietà” dei BMTH è la definizione di genere – Metal-core – una definizione azzeccata fin quando non si apre la confezione e si infila il cd nel lettore. Parlare di astruse definizioni non è mai facile, bisogna essere bravi a capire se un gruppo vira più sul punk, se preferisce mostrare ritmiche hardcore, se ha deciso di trasformarsi e alleggerire i toni proponendo una rivisitazione del pop-punk. Ma vaffanculo! Tutto quello che si può ascoltare su Sempiternal è una cosa che si può ritrovare in un qualsiasi brano dei Dream Theater, fatto in maniera vergognosa e veramente brutta. Ci sono anche i synth che espandono le atmosfere mentre in sottofondo, preso da un attacco di diarrea, il “cantante”, Oliver Sykes parla di sentimenti usati come armi improprie. La definizione giusta, suggeritami dal mio guru personale di IS, è Merdal-core e riassume tutto il riassumibile in due parole molto semplici. Mi è arrivata voce di accostamenti da manicomio per i BMTH, ho letto la parola Deftones da qualche parte. Bestemmie, nient’altro che bestemmie. I Deftones producono musica da decenni e, sono sicuro, non hanno mai fatto cagate di canzoni come Anti-vist e Sleepwalking.

Siamo all’epitaffio finale, Sempiternal è un prodotto mediocre, inequivocabilmente noioso e assai poco orecchiabile. La parte peggiore tocca alla voce di Sykes, un sibilo di un ragazzino che appena alza un po’ i toni se la fa nelle mutande. Altro da dire? Merdal-core di alta qualità.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni