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Rob Zombie – Venomous Rat Regeneration Vendor

2013 - Roadrunner Records
metal/rock

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Tracklist

1. Teenage Nosferatu pussy
2. Dead city radio and the new go
3. Revelation revolution
4. Theme for the rat vendor
5. Ging gang gong de do gong de laga raga
6. Rock and roll (in a black hole)
7. Behold, the pretty filthy creatures
8. White trash freaks
9. We're an american band
10. Lucifer rising
11. The girl who loved the monsters
12. Trade in your guns for a coffin

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E’ sempre un piacere ascoltare un disco di Rob Zombie. È uno che conosce quella via di mezzo tra il metal e l’intrattenimento che rende il tutto meno noioso e prevedibile. Tutto questo, Robert Bartleh Cummings, riesce a renderlo possibile grazie ad una duttilità quasi esclusiva per il mondo della musica metal, tanto bravo è nel produrre la sua musica, quanto lo è nel dirigere film horror di buona qualità e quindi nella capacità di mostrarsi al pubblico. Ricordo perfettamente il Rob Zombie dei tempi dei White Zombie e non posso dimenticare l’incredibile visibilità della persona e del personaggio, al di là di quanto di buono fatto con il gruppo, nell’impostare l’effetto visivo della band dl vivo. Era l’anticipazione di tutti i Marylin Manson che sarebbero seguiti da lì a breve.

La premessa sul passato di Rob Zombie ci è utile per comprendere quanto il nostro abbia fatto per la storia e quanto stia facendo per il futuro dello shock-metal, e il semplice fatto di essersi circondato di nomi quali Ginger Fish alla batteria e di John 5 alla chitarra rende bene l’idea anche a tutti quelli che non hanno mai apprezzato granché le sonorità proposte da Zombie (anche se non vedo come possa essere possibile questa eventualità). Vogliamo essere pignoli? L’album è molto eterogeneo, non nel suo complesso ma nella struttura del singolo pezzo, come nel caso di Rock and roll (in a balck hole) nel quale si possono separare benissimo i rantoli del suo classico metal suonato ad alta velocità e dividerli da contorni proto-industrial caratterizzati da ritmiche quasi poppeggianti. Ci sono anche un paio di riempitivi, come Behold the pretty filthy creatures e la successiva White trash freaks, nella quale, tuttavia, si possono gustare appieno le talentuose intelaiature solistiche di Mr. 5, che però non rendono il lavoro noioso, semmai pompano ancor di più sull’acceleratore. Nel complesso stiamo parlando davvero di un bel lavoro ben sostenuto da tutti e 12 i brani che lo compongono e che non creeranno alcun problema nella riproposizione dal vivo e che contribuiranno, grazie alle sapienti intro piazzate qua e là in molti brani del disco, a rendere ogni spettacolo avvincente e coinvolgente per il pubblico. Su tutte spiccano l’ottima We’re an american band e la conclusiva Trade in your guns for a coffin, due fantastici esempi di come Zombie riesca a dare senso alle sue manie metal sfruttando i più semplici contorni rock’n’roll.

Venomous rat regeneration vendor accontenta differenti palati e non diventa mai inopportuno o poco orecchiabile quindi avete poche scuse, non fatevelo scappare.

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