Un atipico concept album sul viaggio e sulla necessità di cambiamento, scorrevole ed agile a tal punto da dare la netta sensazione di non essere stato pianificato né studiato a tavolino ma generato da quanto ci circonda, dalla crisi, dall’apatia, dall’immobilismo, dal vecchiume, dalle prospettive ridotte all’osso e dal breve periodo quale unico e solo riferimento possibile.
In una simile situazione l’unica via di scampo non può che essere appunto rappresentata dallo spostamento e dal cambio di aria e contesto, non tanto in senso motorio e fisico quanto piuttosto quale stimolo per mutare e/o traslare le proprie convinzioni, abitudini e prospettive.
La peculiarità della triade genovese – Pernazza (già negli Ex-Otago) + Filo Q + Drolle – risiede proprio nella capacità di trattare una simile tematica in modo quasi involontario, spontaneo, leggero e riuscendo ad evitare banalità e già sentiti. Il risultato sono 7 tracce orecchiabili ed easy listening a base di rap, pop ed elettronica, su cui poggiano testi peculiari ed anticonvenzionali e che rappresentano senza dubbio il punto di forza dei Magellano.
Non tragga dunque in inganno né il sound fin troppo orecchiabile né l’atteggiamento da crooner bislacco e strafottente di Pernazza! I ragazzi hanno stile ed estro a sufficienza per riuscire ad esprimere le proprie storie ed emozioni in modo davvero personale, anticonformista e maturo.
Certo, un po’ di coraggio in più dal punto di vista sonoro …. Comunque sia, piacevole sorpresa.
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