Evvai! “Il dolore mi troverà!”.
Di solito, quando Matt Berninger, voce e frontman dei National, è così malinconico sforna album molto validi, e anche in questo caso, questa “profezia” si è avverata.
Non siamo di fronte al migliore album della band, ma ascoltandolo ripetutamente, sono giunto alla conclusione che “Trouble Will Find Me” è il sunto di cosa e chi sono oggi i National: infatti, l’album è l’unione perfetta di due anime, quella di Alligator e quella di Gospel/High Violet, ovvero brani veloci e ballad introspettive.
Se Don’t Swallow The Cap, Sea Of Love e Humiliation vedono la batteria in prima linea, Demons, Heavenfaced e I Need My Girl sono fatte schiave dalla malinconia.
Si varia molto, brani veloci, semplici, con Matt Berninger che, indemoniato, sputa costantemente il suo flusso di coscienza per 55 minuti.
Il difetto del disco, purtroppo, è quello di voler cercare costantemente di innovarsi, questa volta giocando la carta dei synth, la quale oltreché stonare, fa cadere le braccia.
In conclusione, questo è l’album giusto per affacciarsi al fenomeno National per riuscire a capire in un attimo cosa sia il fenomeno di Brooklyn.
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