“Tooth & Nail”: combattere, con le unghie e con i denti. Non stupisce minimamente un tale riferimento nel titolo del nuovo album di Billy Bragg, cantautore militante e working-class hero dell’era Thatcher, abituato a coltivare contemporaneamente socialismo e musica, in una maniera molto pragmatica e sostenibile, che fa molto british.
Superato con slancio il mezzo secolo, Bragg non ha certo intenzione di appendere al chiodo quella chitarra e quel microfono che per tanto tempo sono stati suoi inseparabili compagni nell’esprimere ideali e spirito genuinamente egualitari e libertari.
Il nuovo album del musicista di Barking, complice la sua esperienza trentennale, è un vero e proprio compendio del folk-rock militante, che rievoca tanto i vari Guthrie e Cash, quanto le tipiche atmosfere di Ken Loach e Mike Leigh.
La sua voce avvolgente è in grado di accompagnare l’ascoltatore in modo brillante ma confortevole, lungo i solchi di una buona dozzina di brani, che alternano sapientemente leggerezze pop (No One Knows Nothing Anymore), reminiscenze blues (Handyman Blues) e veraci paesaggi country (Chasing Rainbows), con tutta la sicurezza e compattezza di chi non ha davvero niente più da dimostrare.
Facile dunque lasciarsi intrattenere e trasportare da “Tooth & Nail”, lavoro prodotto da Billy Bragg assieme a collaboratori d’alto profilo come Joe Henry e Greg Leisz, sempre sotto il segno della maturità e della coerenza artistica e culturale. Vi sembra poco?