Joseph Kosinski ha scritto e diretto un futuro apocalittico, invasioni aliene, guerre nucleari, extraterrestri: questo è Oblivion (un film costato 120 milioni di dollari) ed è questo il territorio nel quale si devono muovere gli M83, alla prima colonna sonora dopo oltre dieci anni di attività. Non un compito facile.
Oblivion è la storia di un ex soldato (Tom Cruise), l’ultimo sopravvissuto sulla Terra devastata dalla guerra contro una razza aliena. Dopo aver ritrovato un’astronave distrutta, la storia dell’unica superstite al suo interno lo trascina in un’avventura che cambierà per sempre il loro destino.
E sono forti i richiami al cinema del passato (“2001, Odissea nello Spazio”, “Guerre Stellari”) e alle grandi colonne sonore che hanno fatto la storia del genere fantasy e non solo. Un suono orchestrale, carico, la ferocia degli inseguimenti, le paure, le lacrime. Bellissima “Starwaves” da ascoltare e riascoltare, forse la miglior prova dell’intera colonna sonora. Fughe e angosce (“Odyssey Rescue”), speranze e risalite (“Earth 2077”, altra prova rilevante), romanticismo velato di fondo. Colonna sonora interamente di stampo spaziale, pregevole la qualità audio quasi perfetta, assolutamente pensata e impostata per un ascolto in sala cinematografica. Un omaggio a ciò che è stato ma con i mezzi e le tecniche attuali. Suspance con venature mistiche e thriller, una musica che è sempre ‘in movimento’, c’è lo scorrere irrefrenabile delle cose. Un colossal dei nostri giorni, corse, ricerche, catture. Notevole e straziante “Raven Rock” così come “Fearful Odds”. Meravigliosa “Oblivion” la traccia finale, un autentico tuffo negli anni ’80, ascoltare per credere. Un film già visto per molti, che non brilla di originalità ed è la critica più diffusa. Troppo grandi e palesi le similitudini. La visione comunque, considerando quantomeno il mega investimento e il budget carico di effetti speciali, è consigliata.
“Si può avere nostalgia di un luogo dove non sei mai stato?”