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Hanson – Anthem

2013 - Cooking Vinyl
shit/rock

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Tracklist

1. Fired up
2. I've got soul
3. You can't stop us now
4. Get the girl back
5. Juliet
6. Already home
7. For your love
8. Lost without you
9. Cut right through me
10. Scream and be free
11. Tragic symphony
12. Tonight
13. (Encore) Save me from myself

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Gli inutili fratelli Hanson sono cresciuti! Quante volte avrete già sentito questa frase, eh? Magari non proprio questa stessa frase, ma un accondiscendente similare di quanto appena scritto.

Pensate che la Universal, nel lontano 1997, prese questi tre ragazzetti americani e li trasformò nel peggior fenomeno da baraccone della storia del rock, costringendoli (non vedo come si possa volontariamente fare quello che hanno fatto loro) a girare il mondo solo per dare sfogo a poco più di tre minuti di ilare agitazione del pubblico, eseguendo un brano dall’improbabile titolo di Mmmbop.
Una catarsi unica per lobotomizzati, un “depliant” chiarificatore in tutte le sale di attesa di ogni singolo studio di logopedista del mondo, un vero e proprio inno alla gioia dei sempliciotti e dei dispiaciuti. Una condanna musicale, in poche parole. Lo sfolgorante successo del brano, e del disco in generale (Middle of nowhere) li portò di lì a poco a mordere la polvere dell’industria delle sette note, un inevitabile precipizio dal quale nulla e nessuno sarebbe riuscito a tirarli fuori. E proprio da quel precipizio, dopo aver preso casa e messo su famiglia, eccoli ripresentarsi oggi alle luci della ribalta con un nuovo disco. Un disco che segue altre quattro fatiche che hanno lasciato lo stesso segno della scorreggia nel dormiveglia mattiniero e che in questa consumata ed utilissima tradizione prosegue, senza il minimo segno di smentita o ripensamento. Il pretenzioso titolo, Anthem, è solo una patinata copertura dell’inganno che si nasconde nell’inciso, e per inciso, gli Hanson sono rimasti gli stessi ingiustificabili deficienti che erano anche quando qualche giustificazione ce l’avevano. Non ce l’ho con questi poveri dementi, ci mancherebbe, ma con tutto il contorno: con la famiglia, per aver avallato la loro decisione di formare una band; con l’industria musicale, per averli prodotti, promossi e per aver permesso che un brano come Mmmbop diventasse, nel 1998, miglior canzone dell’anno ai Grammy Awards.

Ma soprattutto ce l’ho con l’America, per aver ridotto il sistema educativo di una delle più avanzate democrazie del mondo ad una dimensione devastata, che ha fatto si che questi tre inutili ragazzini scegliessero di esportare tale modello di devastazione anche nel mondo della musica.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zh8mQU-tNyM[/youtube]

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