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Beady Eye – BE

2013 - Columbia
brit-rock

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Tracklist

1. Flick of the Finger
2. Soul Love
3. Face the Crowd
4. Second Bite of the Apple
5. Soon Come Tomorrow
6. Iz Rite
7. I’m Just Saying
8. Don’t Brother Me
9. Shine a Light
10. Ballroom Figured
11. Start Anew

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B come Beady, E come Eye: di certo l’eclettico Liam Gallagher non ha usato tutta la sua fantasia per cercare un titolo chimerico per il secondo album della sua band post-Oasis. Eppure, c’è qualcuno che l’ha preso come punto di riferimento, pensiamo agli Arctic Monkeys con il loro AM.

In ogni caso, ascoltando il nuovo disco ho capito per quale motivo il buon Liam abbia dato un titolo tanto banale e semplice alla sua opera, voleva avvertirci!
Ebbene, l’album è la solita monotona compilation di canzoni british come il primo album, con sonorità che raggiungono al massimo il 7 in pagella, con i soliti riff, i soliti cori e i soliti richiami ai Beatles (non mancavano già ai tempi degli Oasis). Che Noel fosse colui che creava e Liam quello che eseguiva era risaputo, ma tutti si aspettavo un cambiamento, un qualcosa che avesse potuto dare una svolta ai Beady Eye, questa volta addirittura aiutati da Dave Sitek dei Tv On The Radio (il suo zampino talvolta si sente). Purtroppo Liam è ricaduto per l’ennesima volta in quel limbo di sufficienza che porta i giornali a parlare più dei suoi atteggiamenti da vera rockstar qual è, piuttosto che della sua musica. Pensando ai Beady Eye, ahinoi, viene subito in mente Liam, come se fosse un progetto da solista, senza considerare gli altri membri: forse il suo egocentrismo oscura i piccoli esecutori della band, o forse si avrebbe dovuto avere la franchezza del fratello e scegliere un più consono Liam and the Beady Eye.
Comunque, tornando alle canzoni, qualcuna che si fa notare più di altre c’è, per esempio “Flick of the finger”, un pezzo carino che più va avanti e più diverte, ma senza mai dare la vera svolta. Oppure ancora “Second bite of the apple”, l’unico brano diverso dell’album, complice una melodia ben costruita e alleviante che rende decisamente giustizia al tocco di Sitek.
Anche la ballata “Ballroom Figured” è di apprezzabile fattura, ma purtoppo di Wonderwall ne esiste già una e non è neanche stata scritta da Liam.

Concludendo, Liam è un po’ come quegli studenti intelligenti che non hanno voglia di studiare, mentre il suo album, pardon l’ album dei Beady Eye è uno di quei giocatori che passano tutta la loro carriera in quelle squadre che giocano per salvarsi.
Forse il mondo della musica apprezzerebbe avere più Oasis e meno Beady Eye, un po’ come il mondo del calcio vorrebbe più Barcelona e meno Osasuna.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=4_m1VSsbawQ[/youtube]

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